In effetti il dubbio della senatrice del Partito Democratico Laura Puppato contro la scorta di Berlusconi, a detta di molti, è più che legittimo «Ho depositato in Senato un’interrogazione per conoscere i motivi per cui il cittadino Silvio Berlusconi continua ad essere scortato in Italia da agenti pagati dai contribuenti e abbia una scorta così imponente e costosa».
In base alle rivelazioni di alcune agenzie di stampa, la scorta dedicata a Silvio Berlusconi pare sia davvero imponente: almeno quaranta persone e due auto blindate, per un costo totale di circa due milioni e mezzo di euro all’anno, ai quali andrebbe aggiunti quelli sui presidi che tutt’ora i carabinieri mantengono sotto alcune abitazioni private dell’ex-Cavaliere. «Neppure Andreotti o Moro» continua la senatrice «avevano una scorta così imponente nel periodo in cui erano nel mirino delle Br. Chiediamo ai ministri di indirizzo di chiarire quali siano le ragioni per accordarla a chi, come Berlusconi, non solo non ricopre alcuna carica istituzionale, ma è anche stato condannato in via definitiva per frode fiscale, reato ancor più odioso se pensiamo che la frode è stata acertata mentre ricopriva la carica di Presidente del Consiglio».
Certo se si pensa ai tagli ai quali il Governo sta mettendo man con la spending review (vd l’insufficienza della messa all’asta di sole 100 autoblu su 60.000), è difficile giustificare agli occhi dei cittadini questo tipo di spese, soprattutto i considerazione delle condizioni di sicurezza di alcuni magistrati della Repubblica spesso minacciati dalla mafia piuttosto che dalla camorra o altre organizzazioni criminali (definiti dallo stesso “Cavaliere” un “Cancro della democrazia”). L’Italia politica non smette mai di stupire, e in tutto ciò l’interrogazione della Puppato alza un sipario che poi non sarà più possibile mandare abbassare, perché di scorte da ridimensionare o togliere proprio, probabilmente, ce ne sono parecchie.
Roma, 29 marzo