Roma, 10 marzo – Maria Elena Boschi, incontratasi oggi pomeriggio con i presidenti dei gruppi di Pd, FI, Sc e Ncd, ha annunciato che il Governo “sugli emendamenti in tema di parità di genere, firmati in modo trasversale da vari gruppi, si rimetterà all’Aula”.
Dopo gli annunci dall’Annunziata della Boldrini e di Renzi da Fazio, la realtà si scontra in aula. Il voto sulla legge elettorale rischia di slittare perché i nodi diventano insormontabili. In primis le quote rosa, poi il “salva-Lega”, le candidature multiple e la delega al governo per la formazione dei collegi.
Il nodo di gordio rimane e le quote rosa sono impallidite di fronte allo sfilarsi del governo che rimette la decisione all’aula. Forza Italia infatti non vuole apportare alcuna modifica all’accordo Renzi-Berlusconi. “Noi dobbiamo tenere una posizione conforme all’accordo, il voto poi è affidato ai singoli parlamentari. Ma sarebbe grave se si usassero gli emendamenti sulla parità di genere per saltare la riforma. Emendamenti peraltro che violano dei precetti costituzionali, come dimostrano due sentenze della Corte costituzionale. Nessuno mi ha chiamato stanotte, non mi risultato cambiamenti rispetto a quanto deciso nell’accordo fatto con il Pd” così tuona Francesco Paolo Sisto a Radio 24, rappresentando, da presidente della commissione Affari costituzionali e deputato di Forza Italia, il suo partito.
A nulla sono servite per ora le mediazioni femminili né l’introduzione del bianco in aula a segnalare la trasversalità della richiesta. Il confronto resta aspro e, per il momento, una mediazione appare lontana, con il movimento bipartisan a favore della sua introduzione deciso a non fare passi indietro. Ieri Renzi aveva da Fazio annunciato l’intenzione di una programmazione precisa sul lavoro parlamentare, che si doveva concentrare sulla legge elettorale e poi sulle riforme. Ma la fase uno tarda a cessare.
La riforma è buona perché “porta al ballottaggio e impedisce larghe intese e giochini da prima Repubblica, e riduce il potere dei partitini, un male di cui come centrosinistra abbiamo sofferto tanto”. Per il momento la parità di genere resta un freno alla prosecuzione, questo quanto temeva anche Renzi,che lo ha visto come un modo per affossare o stravolgere l’Italicum, per vendicare Letta o frenare Berlusconi, in ogni caso impedire la prosecuzione dei lavori.
Per questo il NCD di Alfano continua a ribadire che la priorità per il suo partito resta l’introduzione delle preferenze. Anche Scelta Civica fa sentire la sua voce. “Decideremo domattina come votare”, così Andrea Mazziotti, responsabile Giustizia del partito. In generale si invita a tenere una riunione preventiva posto che a dare battaglia potrebbe esserci anche la minoranza Pd che non ha rinunciato a chiedere l’introduzione delle preferenze.
Italicum al maschile. Renzi guarda già a domani
11 Marzo 2014 @ 11:23
[…] Parità di genere: niente di fatto […]