La fine di una stella è un evento drammatico e allo stesso tempo spettacolare. Non potendo noi osservarlo “direttamente” un gruppo di ricercatori, incuriosito dal mix di elementi pesanti e leggeri presenti nella nebulosa intorno all’esplosione di una supernova, ha cercato di ricostruirlo.
Il team composto da studiosi provenienti dall’Università dell’Arizzona e dall’Istituto tedesco Marx – Planck per l’astrofisica si è basato sui dati relativi alla supernova 1987 A esplosa 168.00 anni fa nella Grande Nube di Magellano, e visibile dalla Terra nel 1987. Il loro lavoro è stato quello di ricostruire con una simulazione in 3D gli ultimi istanti del corpo celeste. Le stelle hanno una massa superiore a 8 volte quella del sole e concludono la propria vita con un’esplosione molto luminosa che libera nello spazio una quantità di energia enorme. Da questa ricostruzione si evince che i materiali espulsi sembrano come mescolati con quelli che la stella aveva scagliato fuori precedentemente
I modelli usati fino ad ora non erano precisi, descrivevano la supernova come cerchi concentrici, con gli elementi più pesanti, come ferro e silicio al centro e gli elementi più leggeri, come elio e ossigeno all’esterno. Invece questo 3D ci dice una cosa diversa: i materiali sono mescolati e la stella inizia a espandersi e a contrarsi espellendo grumi di materia finché non esplode.