Fa ancora discutere l’azione di questa mattina che ha portato allo sgombero in via delle Acacie 56 a Centocelle ad Anagnina vicino alla ex scuola Hertz e al centro sociale Angelo Mai in via delle Terme di Caracalla. A parlare della situazione in una nota il sindaco Ignazio Marino e il vicesindaco Luigi Nieri: “Non appena abbiamo appreso degli sgomberi in corso in via delle Acacie 56 a Centocelle, in un edificio di Via Tuscolana e al centro sociale Angelo Mai, ci siamo attivati immediatamente per capire quante persone fossero coinvolte. Si tratta di circa 200 persone in emergenza abitativa, fra cui oltre 50 bambini, per quanto riguarda la struttura di Centocelle. Sono circa 100, di cui 20 bambini, le persone in emergenza abitativa coinvolte in alcuni progetti di autorecupero a fini abitativi, allontanate invece dalla ex scuola di via Tuscolana 1113”. E provano a tranquillizzare tutti: “Siamo molto preoccupati per queste famiglie e, soprattutto, per i tanti bambini che si sono ritrovati per strada da un momento all’altro. L’amministrazione non è stata informata per tempo delle misure adottate questa mattina dalle autorità giudiziarie, ma stiamo comunque cercando soluzioni immediate per tutte le persone coinvolte. Siamo altrettanto preoccupati per l’improvviso sgombero dell’Angelo Mai, un importante presidio culturale cittadino, perfettamente inserito ed integrato nelle attività socio-culturali del territorio, su cui siamo disponibili a trovare soluzioni condivise”.
Un problema quello delle occupazioni che ormai non può essere più lasciato da parte: “Il problema dell’emergenza abitativa, in città, presenta ormai cifre allarmanti. Da mesi siamo impegnati a sollecitare al Governo nazionale una moratoria degli sfratti. Stiamo lavorando con la Regione Lazio e con i movimenti per il diritto all’abitare per trovare soluzioni a questo grave fenomeno – aggiungono Marino e Nieri – Gli sgomberi di questa mattina sono inseriti nell’ambito di un’indagine condotta dalla Digos e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, per presunte estorsioni condotte a danno degli occupanti. Senza entrare nel merito delle indagini condotte dalle autorità giudiziarie, verso le quali nutriamo la massima fiducia, Roma Capitale, è intenzionata a chiedere l’immediato dissequestro delle strutture sequestrate questa mattina”.
Roma, 19 marzo