Il fiume Sacco, già nel 2005 protagonista della mattanza di mucche avvelenate dal cianuro, è di nuovo al centro dell’attenzione a causa di una schiuma anomala che sta creando timori. Per tutelare il fiume, tra i più malati d’Italia, il sindaco ha richiesto interventi urgenti. L’inquinamento è stato rilevato dalla polizia municipale e ha fatto sì che il sindaco chiedesse interventi urgenti per contrastare un fenomeno che si registra, puntualmente, durante il fine settimana.
Si ipotizza che la schiuma potrebbe essere provocata dagli scarichi industriali presenti lungo il corso dell’acqua, ma non si esclude lo sversamento di sostanze portate da qualcuno per farne perdere le tracce.
Manuela Maliziola, sindaco di Ceccano, ha scritto a Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, a Emilia Zarrilli, prefetto di Frosinone e a Giuseppe Patrizi, commissario della Provincia, per sollecitare l’intervento degli organi di controllo, per attuare “puntuali verifiche e monitoraggio completo del sito e di tenere in dovuto conto le problematiche relative al nostro territorio e al fiume Sacco”.
Nel frattempo l’Arpa Lazio ha già effettuato dei prelievi di campioni d’acqua, ma i risultati ancora non si sanno. Il problema ambientale avviene mentre la bonifica della valle del Sacco non è ancora vicina alla sua conclusione, infatti, sono circa 117mila gli ettari da bonificare.
Secondo gli ambientalisti è necessario ridurre gli scarichi industriali nel fiume, ottanta, tutti abusivi, che danno alla Ciociaria il primato regionale.
Francesco Raffa, coordinatore provinciale di Legambiente Frosinone ha detto: “La situazione resta molto preoccupante, gli scarichi non si eliminano e i monitoraggi sono scarsi e occasionali. Ora si spera in una soluzione con i fondi europei assegnati alla Regione anche per la tutela del fiume Secco e che dovrebbero consentire politiche ambientali più efficaci”.
Roma 30 aprile