Nella mattinata odierna il Senato ha approvato, in quarta lettura e tra numerose polemiche, il ddl contro il voto di scambio politico mafioso che ora diventa finalmente legge, con 191 voti favorevoli, 32 contrari e 18 astenuti. Secondo la nuova legge non servirà più necessariamente lo scambio di denaro per punire penalmente il voto di scambio politico-mafioso, ma anche le cosiddette “altre utilità” che presuppongono accordi tra politici e organizzazioni mafiose. La pena detentiva prevista per il reato in questione sale da un minimo di 4 a un massimo di 10 anni.
Il Pd, per bocca del senatore Luigi Zanda, fa sapere di essere molto soddisfatto del provvedimento di oggi, anche se una piccola parte del partito, con in testa il senatore Casson, aveva espresso riserva sul provvedimento, poi parzialmente rientrate. Durante le dichiarazioni di voto, inoltre, c’è stata molta tensione a palazzo Madama, ed il presidente del Senato Pietro Grasso è stato costretto ad espellere i senatori M5S Alberto Airola e Vincenzo Santangelo perché continuavano ad urlare contro i relatori degli altri gruppi che stavano intervenendo a difesa del provvedimento. La seduta era già stata precedentemente sospesa, durante le dichiarazioni di voto sulla riforma del 416 ter, a causa di altre proteste grilline in aula soprattutto contro le pene previste dal ddl, secondo il M5S troppo tenere.
Nonostante le polemiche, arriva un plauso anche dal fondatore di Libera, Don Ciotti, che si ritiene soddisfatto dell’inserimento, delle parole ‘altra utilità’, grazie alle quali ora si potrà contrastare in maniera più efficace il ‘mercato dei voti’, spesso venduti e comprati in cambio di favori. Tra l’altro, Libera aveva già lanciato una campagna a tema dal titolo “Riparte il futuro”, a favore proprio dell’inserimento della dicitura “altre utilità” e contro la corruzione tutta in generale, proprio adesso che siamo alla vigilia delle elezioni europee.
Roma, 16 Aprile