“La proposta del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti va nella direzione giusta. Ora aspettiamo di leggere il testo del decreto legge”. Con queste parole il sindaco di Roma, Ignazio Marino, commenta l’ipotesi su cui il ministero dell’Ambiente sta lavorando, e che prevedrebbe la possibilità di requisire gli impianti di trattamento dei rifiuti di Malagrotta, di proprietà della Co.la.ri di Manlio Cerroni, attraverso la creazione di una norma ad hoc, in modo da superare l’interdittiva emanata dal Prefetto a seguito delle indagini della magistratura. L’auspicio del Campidoglio è che “il decreto legge venga inserito all’ordine del giorno e approvato quanto prima, in modo da restituire certezze importanti alla Capitale. E comunque anteriormente alla scadenza dell’ordinanza, il prossimo 21 maggio. Nel frattempo – ribadisce Marino – questa amministrazione è impegnata per un radicale cambiamento nelle politiche di gestione dei rifiuti, che da problema devono diventare una risorsa come nel resto del mondo Occidentale. Gli ultimi dati positivi sulla raccolta differenziata rappresentano, per noi, il giusto sprone per continuare la strada intrapresa”.
A parlare della vicenda Cerroni anche Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Ambiente e Rifiuti: “Il gassificatore di Malagrotta è una brutta storia. Ora che anche i tribunali si sono espressi appare necessario mettere la parola fine a questa vicenda e ci attendiamo da Zingaretti l’annullamento di un progetto industriale pericoloso per la città e obsoleto dal punto di vista tecnico. L’appello voglio farlo a Zingaretti, a Civita non parlerei mai male dell’Avvocato e dei suoi affari. Nell’immobilismo di una sinistra al governo di Regione e Roma Capitale che sulla faccenda rifiuti attende un commissario nel rischio quotidiano di un’emergenza, ci auguriamo decisioni almeno su questa vicenda. Da tempo comitati e cittadini sottolineavano la pericolosità di questo impianto, e con loro ne denunciai lati oscuri e forzature imbarazzanti. Credo che quando la giustizia si esprima su questioni così delicate, quali quelle riguardanti una struttura industriale così invasiva dal punto di vista ambientale e dannosa sotto quello della salubrità, la politica e le Istituzioni debbano prendere atto che qualcosa non va. Quella del gassificatore di Malagrotta – conclude Santori – è una brutta storia cui occorre mettere la parola fine”.
Roma, 24 aprile