Rischio di sciopero degli statali, con 24 mila fra insegnanti, vigili urbani e addetti agli sportelli municipali pronti a riunirsi in assemblea comune il 6 maggio per dire “giù le mani dal salario accessorio”. Un incontro che potrebbe paralizzare la Capitale, così come è successo a Washington nei mesi scorsi e come sta accadendo in queste ore a Londra. Il prefetto oggi incontrerà i rappresentanti sindacali con l’intento di trovare un punto d’incontro ed evitare uno sciopero di 24 ore di tutti i dipendenti pubblici.
Gli statali chiedono che vengano rispettati gli emolumenti sul salario accessorio, duecento euro in più in busta paga che potrebbero essere tagliati così come ordinato dal Mef – Ministero economia e finanza – per le buste paga di maggio. Il motivo del taglio, secondo via XX settembre sono le modalità di erogazione delle somme, un premio di produttività fino ad ora al di fuori di qualsiasi verifica. Da questo punto di vista, nemmeno le parole del sindaco Marino degli ultimi giorni hanno rassicurato però la categoria: “Abbiamo trovato le risorse in bilancio, non ci sarà alcun taglio alle buste paga”. Lo stesso dicasi delle rassicurazioni di Luigi Nieri.
Già ieri ci sono state le prove generali sull’eventuale blocco della città in concomitanza con le due ore di assemblea delle RSU, le rappresentanze sindacali della polizia municipale. Altre due ore di stop erano previste questa mattina, con la riunione delle assemblee dei dipendenti con i vari assessorati e i dipartimenti. Per le 17, invece, è previsto un incontro con il prefetto Pecoraro, per la “procedura di riconciliazione obbligatoria”.
“Vogliamo dal Comune la garanzia che lo stipendio di maggio non venga toccato conferma Natale Di Cola, segretario Cgil Funzione pubblica di Roma e Lazio è appena cominciata una discussione sulla riorganizzazione del lavoro. Non ci possono tagliare i soldi mentre è aperto il confronto. E non è vero, come viene ripetuto, che i salari accessori sono distribuiti a pioggia: comprendono le progressioni di carriera, le indennità fisse, quelle accessorie e altre voci”.
Marino ha chiesto ancora aiuto al Governo, incontrando nell’occasione al sottosegretario alla Semplificazione e Pubblica amministrazione Angelo Rughetti. “Il governo può lavorare ad una soluzione amministrativa, come una direttiva e, nell’eventualità che questa non sia sufficiente, alla predisposizione di una norma”, ha detto Rughetti, che aggiunge: “Il problema non è di copertura, ma di modalità. Bisogna ristabilire una regola in base alla quale l’erogazione delle somme sia consentita. Non è una questione soltanto di Roma. Esiste in molte altre città, ma a Roma è emerso in modo più forte”. “Non si tratta solo del salario accessorio, bisogna rifare tutto il contratto decentrato”, ha risposto Alessandra Cattoi, coordinatrice degli assessori capitolini.
Roma, 30 aprile