Era stato Marco Tosatti, sabato scorso, dal proprio blog sul sito de La Stampa a segnalare un caso singolare. In alcune classi del Liceo Giulio Cesare di Roma era stata assegnata la lettura, agli allievi delle prime classi del liceo vanno dai tredici ai sedici anni, del testo di Melania Mazzucco “Sei come sei”.
Il libro racconta la storia di Eva, una bimba di undici anni e con nessuna famiglia, perché la sua ha smesso di esserci quando è morto il padre. L’altro genitore, infatti, per la legge italiana non esiste: nel suo caso non è la mamma ma un altro uomo, ancora un padre. Presa in giro dai compagni di scuola, Eva si ribella ai bulli e scappa, alla ricerca dell’altro padre, quello di cui non porta il cognome, quello che su di lei non ha potestà. Il libro ripercorre le tappe della vita della ragazzina, racconta la determinazione con la quale due uomini scelgono di essere padri.
Se non fosse che all’interno del testo secondo l’associazione Giuristi per la Vita, che ha presentato una formale denuncia al tribunale di Roma, ci sarebbero descrizioni a forte contenuto pornografico, che raccontano di sesso gay, del tutto inadeguate per un pubblico minorenne.
“In attuazione del documento dell’U.N.A.R., Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale, che va sotto il nome di Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013-2015), il quale prevede, tra l’altro, l’«arricchimento delle offerte di formazione con la predisposizione di bibliografie sulle tematiche LGBT e sulle nuove realtà familiari», alcuni docenti del Liceo Classico Giulio Cesare di Roma, nelle prime classi del ginnasio (frequentate quindi da studenti di età compresa tra i quattordici – e forse qualcuno di tredici – ed i sedici anni), gli allievi sono stati obbligati a leggere un romanzo, a forte impronta omosessualista, dal titolo “Sei come sei” della scrittrice Melania Mazzucco (Edizioni Einaudi), alcuni passi del quale rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico…Si tratta di divulgazione di materiale dichiaratamente osceno, che non può non urtare la a sensibilità dell’uomo medio, specie se si considera che tale divulgazione era diretta ad un pubblico composto da minorenni”.
E proprio all’esterno del Giulio Cesare, questa mattina, l’organizzazione di estrema destra Lotta Studentesca ha posto in essere una manifestazione di forte dissenso con uno striscione: “MASCHI SELVATICI NON CHECCHE ISTERICHE”.
La replica Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center: «Io credo che la scuola abbia il dovere di insegnare, più di ogni altra cosa, la libertà di opinione e di espressione delle proprie idee. Per noi è un principio fondamentale: ciascuno ha il diritto a dire come la pensa, ma questo diritto ha un limite: non può negare la libertà altrui o annullare la vita degli altri. Nell’ultimo anno scolastico abbiamo incontrato migliaia di studenti e andremo avanti. A chi manifesta contro le iniziative educative anti omofobia nelle scuole dico ‘incontriamoci, le diversità sono una risorsa e mai un problema».
Uno dei brani incriminati sarebbe il seguente:
“(…) Nessuno avrebbe mai sospettato che quel muscoloso, ruvido, stopper della squadra di calcio dell’oratorio (…) la notte si stancava la mano sulle foto di Jimi Hendrix, Valerij Borzov e Cassius Clay. Pure, benché sapesse che Mariani Andrea non soltanto lo avrebbe respinto ma anche tradito e sputtanato, un pomeriggio, quando dopo la partita indugiò nello spogliatoio e si ritrovò solo con lui, Giose decise di agire – indifferente alle conseguenze. Si inginocchiò, fingendo di cercare l’accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l’uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce. Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all’ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripeté altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita”
Roma, 28 aprile