Svolta in Arabia Saudita: grazie alla decisione presa dall’autorità del regno wahabita, che può essere considerata la culla dell’Islam conservatore, in cui la donna è privata della maggior parte delle libertà ed è tenuta sotto tutela da parte dell’uomo, è stato fatto un passo in avanti per combattere la violenza contro le donne in Arabia Saudita. I mariti che picchiano le mogli avranno delle sanzioni, che potranno arrivare a 50.000 ryal, quasi 10mila euro.
La notizia è stata diffusa dalla tv satellitare “al Arabiya” e in base a quanto è stato riferito la norma, che entrerà in vigore dalla prossima settimana, prevede un minimo di mille euro per chi usa la violenza e una pena detentiva non inferiore a un mese e non superiore a un anno in caso di recidività. Se però ci si troverà in casi di decesso o di infermità permanente della vittima il reato sarà giudicato secondo la legge islamica della Shariya, più severa dato che prevede punizioni corporali pesanti.
Il direttore generale del ministero per gli Affari sociali, Mohammed al Harbi, ha spiegato in tv che la nuova legge “è stata studiata dai giuristi per garantire il massimo livello di efficienza” per combattere il fenomeno delle violenze contro le donne”.
Roma 16 aprile