Venezuela: “Manifestare non è un diritto”

In Venezuela il Tribunale supremo di Giustizia ha stabilito che “la libertà di manifestazione pacifica non costituisce un diritto assoluto, e dunque ogni manifestazione deve essere autorizzata dagli organismi competenti o, se non lo fosse, può essere legittimamente dispersa dalle forze dell’ordine”.

La decisione è stata presa alla vigilia della manifestazione anti-governativa convocata da un movimento studentesco, prevista dunque sabato nel centro di Caracas. Nicolas Maduro opta per il regime, come testimoniano due sindaci attualmente in carcere per non essersi opposti allo svolgimento di proteste antigovernative nei loro rispettivi comuni.

Contro il governatore venezuelano Maduro, si scaglia lo scittore peruviano e Premio Nobel per la letteratura, Mario Vargas Llosa. Lo scrittore accusa Maduro: “Vuole imporre nel Paese un modello politico di un radicalismo anacronistico con una burocrazia impreparata che è condannata a fallire”. Llosa appoggia il movimento studentesco, esprimendo solitarietà per i 41 morti registrati da inizio anno per le proteste contro Maduro.
Lo scrittore critica il modello socialista Chavista: “Ha dimostrato di essere un modello catastrofico – aggiungendo infine – i volti che rappresentano davvero il Venezuela non sono quelli di Maduro o di Diosdado Cabello (presidente del Parlamento), bensì quelli di Leopoldo Lopez e Maria Corina Machado (dirigenti oppositori) e delle migliaia di studenti anonimi che dal Tachira hanno cominciato a fare rotolare un piccola palla di neve che ora è diventata gigante e percorre tutto il Paese”.

Roma, 26 aprile