Dieci paperoni italiani ricchissimi, tanto che i loro numeri sono pare a 500mila famiglie operaie messe insieme. A dirlo è il Censis, secondo cui queste persone dispongono di un reddito pari a 75 miliardi di euro. Inoltre, poco meno di duemila italiani ricchissimi dispongono di un patrimonio pari a 169 miliardi di euro (senza contare il valore degli immobili). Questo sta ad indicare che tale fascia di popolazione italiana possiede una ricchezza pari al 4,5% della popolazione totale.
Le distanze nella ricchezza sono aumentate nel tempo, afferma il Censis. Il patrimonio di un dirigente oggi è pari a 5,6 volte quello di un operaio, mentre era pari a 3 volte vent’anni fa. Inoltre il rischio di diventare poveri è triplo per la popolazione del Sud (33,33%) rispetto a quella del Nord (10,70%), e doppio rispetto a quelli del centro (13%).
Chi più aveva, più ha avuto. I redditi familari, negli ultimi anni hanno avuto uno sviluppo differenziato tra le varie classi sociali. Rispetto a dodici anni fa, i redditi familiari annui degli operai sono diminuiti, ossia del 17,90%, 12% quello degli impiegati, 3,70 quello degli imprenditori, mentre i redditi dei dirigenti sono aumentati del 1,50%.
Come impiegheranno il bonus di 80 euro i dieci milioni di italiani che ne beneficeranno per i prossimi otto mesi, da maggio a dicembre? I comportamenti saranno molto diversi: nel caso in cui gli 80 euro saranno un aumento una tantum del reddito, il Censis stima che 2,7 miliardi di euro andranno ad alimentare la domanda interna; Invece nel caso in cui tale cifra sia una modifica fiscale permanente, il Censis stima che l’incremento della spesa per consumi nei prossimi otto mesi sarà superiore a 3,1 miliardi di euro.
Roma, 4 maggio