La campagna elettorale volge al termine, ormai si cercano di raggiungere gli ultimi indecisi da far andare a votare. Proprio per questo Newsgo ha incontrato due candidati consiglieri per il comune di Fonte Nuova. Sono Cesare Montebovi e Adele Volpe candidati nella lista PD per Fabio Cannella sindaco.
Cesare Montebovi si candida per la prima volta come consigliere nel 2004, a 25 anni, ed è stato il più giovane consigliere della storia di Fonte Nuova. Oggi si candida per il secondo mandato. Adele Volpe è alla quarta candidatura, dall’inizio dell’istituzione del comune che ha deciso di occuparsi del bene di Fonte Nuova.
- Come mai la scelta di entrare in campo e al fianco di Fabio Cannella?
Montebuovi: Abbiamo deciso di puntare su Fabio Cannella, in quanto rispecchia le esigenze del cittadino medio di Fonte Nuova. Inoltre per me costituisce un’occasione per ritornare in campo e provare a fare questo grande cambio generazionale. Anche perché non vedo, da parte del Centro Destra, un valido impegno per quanto riguarda l’innovazione, e non vedo quell’energia nuova che serve per realizzare i cambiamenti necessari. Sono convinto che la cittadinanza di Fonte Nuova prenderà atto degli sforzi che noi stiamo facendo per operare facendo forza sulla suddetta energia, portando avanti un’idea sana di politica: capace di ascoltare, aperta al dialogo, a sentire tematiche anche pesanti e risolverle attraverso un lavoro collettivo.
Volpe: Sono riscesa in campo per la figura di Fabio Cannella. Ma soprattutto chi mi ha dato la carica è stato Cesare Montebovi, e gliene sarò sempre grata, poiché mi ha dato una lezione esemplare. Un ragazzo di 37 anni che viene a trovarmi e mi dà quella carica per fare un qualcosa per Fonte Nuova non è consueto, e gli sarò sempre riconoscente. I miei nonni sono stati i primi abitanti di questo paese, per questo ho imparato ad amarlo. Abbiamo garantito e promesso che faremo sentire la nostra presenza ai cittadini che ci daranno il loro voto, che crederanno in noi. E se il nostro operato non rispecchierà quello che loro chiedono, è giusto che il cittadino ce lo comunichi direttamente e senza riserve, noi infatti garantiremo la trasparenza per ogni consiglio comunale. Sono alla mia ultima candidatura, e vorrei che Cesare Montebovi arrivi davvero in alto.
- Per rilanciare l’economia sul territorio, quali sono le vostre proposte
Montebovi: Penso alla realizzazione di una zona artigianale specializzata, con la costruzione di capannoni non industriali, ma artigianali e di alta qualità. Sono convinto che l’economia debba ripartire dal “piccolo” e non dal “grande”, è proprio dai dettagli che nasce l’economia vera.
Credo che i ragazzi che oggi hanno tra i 30 e i 40 anni difficilmente avranno la possibilità di sottoscrivere mutui per acquistare capannoni da milioni di euro, ma possono però fare mutui più esigui, sui 350 mila euro, per costruirsi il proprio fabbricato attraverso piccoli lavori artigianali come falegnamerie e pelletterie. Tutto ciò è operabile con una rivisitazione del piano regolatore. Il mio intento è realizzare una lottizzazione per creare i capannoni. Il comune dovrà prendersi la responsabilità di effettuare le opere primarie e secondarie, realizzare il complesso in toto, in modo che chi verrà ad esercitare troverà già delle realizzazioni concrete, come strade e contatori già installati. Il comune dovrà essere il garante dell’economia sul territorio, e per fare questo deve garantire i tempi, le licenze e allo stesso tempo i servizi. Inoltre sarà necessario istituire un ufficio tra le problematiche del cittadino e chi gestisce i contatti con l’azienda Acea. Insomma, essere da tramite tra il cittadino e l’Acea.
La parte privata di tale lottizzazione sarà per due terzi del proprietario del lotto, e per il restante terzo del comune. Per i lotti che rimarranno pubblici, invece, il comune istituirà un bando comunale gratuito per i tecnici. Una volta fatta una progettazione volumetrica architettonica, la si presenterà in comune che farà un’istruttoria al progetto. A questo punto, l’amministrazione metterà a conoscenza la regione della disponibilità di questi lotti già pronti, così da pagare soltanto la Bucalossi. Così, vedrete che arriveranno nuovi investitori che punteranno sul nostro territorio, grazie alle garanzie che il comune riuscirà a dare. Tali ricavi poi potranno essere utilizzati per realizzare altre opere pubbliche, come una piscina, un canile, o il cimitero, grave mancanza del territorio.
- Fonte Nuova è formata da due frazioni, Tor Lupara e Santa Lucia che viaggiano a velocità diverse. Come pensa di riuscire ad appianare queste differenze?
Montebovi: Per risolvere i problemi dobbiamo conoscere il territorio. Sappiamo che Santa Lucia è nata in maniera non ottimale, ha il problema del fosso, della discarica e tanti altri. In cinque anni sarà impossibile farla diventare quasi perfetta. Però posso garantire che riusciremo a renderla più vivibile. Aiuteremo a riqualificare Santa Lucia con un nuovo fondo stradale e con l’arealizzazione di spazi all’interno di via Palombarese. Santa Lucia va motivata partendo dagli stessi cittadini, affinché possano credere in una Santa Lucia migliore. Meno brutta di quanto credono. Ascoltando gli elettori, noto che si lamentano di cose superficiali, ma credo che risolvere soltanto queste piccole esigenze non basti. Bisogna dare a questi cittadini un progetto che miri ad esigenze più alte. Un progetto urbanistico, di qualità vitale e commerciale.
Le due frazioni sono spaccate, e l’unico modo di riunirle è stabilire un nuovo piano regolatore, da sviluppare insieme a tutti gli altri. Infatti, Tor Lupara è più fluida, si è sviluppata anche nelle zone più interne, ha un sistema commerciale più sostenibile. Su Tor Lupara si deve lavorare sulle rifiniture, come la riqualificazione di alcune piazze. Sono operazioni più di contorno rispetto a Santa Lucia e mi impegnerò a cambiare “l’impronta”. Forse non in cinque anni, ma in una prospettiva a lungo termine sarà fattibile.
Volpe: Tor Lupara e Santa Lucia per me non esistono. Per me sono un’unica cosa, sono Fonte Nuova. Non si può operare da una parte tralasciando l’altra. Il sindaco, che spero sia Fabio Cannella, sarà il sindaco di tutta la comunità di Fonte Nuova.
- Le altre problematiche che incombono su Fonte Nuova sono i rifiuti e la mancanza di un’istruzione secondaria, come pensa di risolverle?
Penso che l’unico modo per risolvere la questione sia passare a una differenziata “spinta”. Un paese di 32mila abitanti come il nostro non può non averla. Questa dev’essere la priorità, senza tralasciare ovviamente le altre problematiche, per esempio la scuola: a Fonte Nuova non esiste una scuola superiore, e i nostri ragazzi devono spostarsi a Monterotondo, o a Roma.
Mi piacerebbe che vada in porto anche la questione sanitaria. C’è bisogno di una casa madre, e ciò è stato un mio persistente obiettivo anche negli anni precedenti. Abbiamo tante carenze, soprattutto per la questione delle “ragazze madri”, in stato interessante, che devono essere tutelate. Bisogna pensare anche alle persone disabili, non basta che raggiungano la maggiore età, devono comunque essere tutelati e valorizzati per il resto della loro vita. Inoltre bisogna pensare anche agli anziani, dare loro considerazione e un modo per vivere serenamente. Gli anziani sono la nostra storia e quindi non devono essere abbandonati.
- La campagna elettorale sta volgendo al termine, come l’avete svolta e quali sono le vostre aspettative per domenica 25 maggio?
M: Questa è stata una campagna elettorale in cui non abbiamo pensato a “coccolarci” i nostri voti, ma siamo andati a cercarli in posti considerati difficili, come via XXIV Maggio, considerata una zona di livello inferiore. Abbiamo avuto l’onore di essere ospitati in queste case, prima come persone e poi come partito. Li abbiamo ascoltati, dalla prima all’ultima parola. Siamo preparati per questi cinque anni, e andremo anche oltre. Spero che il giorno delle elezioni – domenica 25 maggio – vada a votare almeno il 60% dei cittadini. Spero che la nostra coalizione, nella figura di Fabio Cannella, raggiunga almeno il 40%, al primo turno. Questo significherebbe avere una governabilità futura, perché qualora non raggiungessimo tale risultato si toglieranno due consiglieri alla maggioranza. Al di sopra, invece, non ci sarà bisogno di un apparentamento, indipendentemente da chi vincerà. Noi invitiamo tutti gli indecisi, tutti coloro che credono che le persone possano ancora fare la differenza, di andare a votare e votare Pd, dando la preferenza a Montebovi e Volpe. Noi garantiremo che, prima degli occhi per guardare, avremo orecchie capaci di saper ascoltare.
V: Il mio auspicio, un giorno, è di avere un consiglio comunale in cui coesistano sia una maggioranza che una minoranza, unite e in accordo su svariati punti. Bisogna collaborare per il bene di Fonte Nuova, nonostante la diversità di partito.
- Qui a Fonte Nuova ci sono dei bellissimi parchi, come pensate di sfruttare questa risorsa?
Montebovi: Io sono stato promotore sul regolamento della tutela degli animali e siamo stati all’eccellenza, interpellati dai più grandi comuni d’Italia e sulle maggiori riviste animaliste. Siamo riusciti a regolarizzare la gestione delle strutture ippiche, e in zona agricola non era possibile. Spostando l’attenzione dalla struttura ai diritti per gli animali, ho fatto sì di mettere in moto un movimento tecnico di strutture movibili, a favore dell’animale.
Conosco le problematiche del verde e la necessità di proteggerlo. Un arbusto ripiantato non è mai nato spontaneamente, sono dei punti di riferimento geografici che possono ricondurre sulla via di casa. Non siamo più capaci di decifrare i messaggi che il normale sviluppo ciclico della natura ci dà, dividendo le stagioni e ricordandoci sempre che l’uomo fa parte di essa.
Le cose nel mondo cambiano e il distacco da parte dei cittadini rispetto a tale cambiamento è un problema, ed è qui che il politico deve ottimizzare queste aree e metterci dei servizi, in modo da essere utile per la comunità. L’attuale amministrazione comunale di Fonte Nuova non sa neanche cosa siano i servizi ricettivi. È dare al cittadino i servizi come una guida, un mezzo elettrico che dia la possibilità, a chi non può, di vivere la propria città. Sarà mio compito sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche, mirando a fornire luoghi ricettivi all’interno del parco.
Volpe: Vorrei proporre un monumento ai caduti di Fonte Nuova. Il nostro paese ha una storia abbastanza recente, nasce agli inizi degli anni ’30 ed è fatta perlopiù da persone emigrate dall’Abruzzo. Ha vissuto in pieno la seconda guerra mondiale e il mio desiderio è rendere omaggio agli uomini che sono morti in quegli anni tristi.
- Parliamo di cultura, manca qui una biblioteca comunale, come pensate di risolvere questo problema?
Volpe: Inizialmente avevamo uno stabile in via Macchiavelli, però anche qui abbiamo fatto un errore. Abbiamo tralasciato intere opere che avevamo e non abbiamo saputo sfruttare lo spazio che ci avevano concesso. Ma una volta ultimati i lavori del nuovo edificio comunale, li metteremo a disposizione del cittadino e la biblioteca si farà.
Inoltre, a Fonte Nuova esiste una folta comunità di rumeni che ormai sono parte integrante di questa società. Magari, oltre all’istituzione di una biblioteca, si potrebbe realizzare una scuola che ci insegni la lingua rumena. Uno scambio culturale.
Montebovi: Io credo che prima dovremmo imparare la cultura d’appartenenza, far innamorare di Fonte Nuova chi è disamorato e farlo diventare un amante dando la possibilità di approfondire la cultura della casa, del dialogo, della seconda possibilità. Se noi saremo in grado di fare questo, dimostreremo che la pazienza può essere ripagata, come il lavoro, e che l’impegno sociale è una missione. Allora sì che potremo dare davvero qualcosa a Fonte Nuova. La cultura nasce da questo, secondo il nostro punto di vista.
Roma, 23 maggio