Il Corvo debuttò nelle sale cinematografiche il 13 maggio 1994, vent’anni fa, incassando 170 milioni di dollari in tutto il mondo. Il ruolo di protagonista è venne offerto a River Phoenix e Christian Slater, ma dato che entrambi rifiutarono è fu proposto a Brandon Lee, che accettò. L’attore, figlio del celebre Bruce Lee, aveva già acquisito una certa notorietà in alcuni film d’azione, ma non riusciva a scrollarsi di dosso la figura del padre e questo rappresentava un limite alla sua carriera. Ma l’opportunità arrivò grazie al registra egiziano Alex Proyas, che all’inizio del 1993 cercava i protagonisti per il film, ripreso dal un fumetto pubblicato da James O’Barr tra il 1988 e il 1989.
L’idea del fumetto, molto apprezzato da critica e pubblico, s’ispirava a una storia realmente accaduta a Detroit: una coppia di fidanzati assassinata barbaramente da alcuni malviventi per un anello che valeva 20 dollari.
Il copione del film venne cambiato in alcuni punti rispetto al fumetto, presentando una storia a metà tra horror e fantascienza.
Il protagonista Eric Draven (Draven ha lo stesso suono dell’espressione “The raven”, Il Corvo, in inglese), il chitarrista di una band metal, rimane vittima di un barbaro assassinio, ad opera di quattro criminali che lavorano per il boss Top Dollar, insieme alla sua fidanzata Shelly Webster. Eric torna in vita, scortato da un corvo, tramite tra il mondo dei morti e quello dei vivi, e compie la sua vendetta, aiutato dalla piccola Sarah e da un poliziotto.
Il Corvo è ricordato anche per il tragico episodio avvenuto il 31 marzo 1993, ter giorni prima della fine delle riprese: durante una scena che prevedeva l’uso della pistola part’ un proiettile che colpì Brandon Lee all’ addome. La corsa in ospedale fu immediata, ma l’operazione di dodici ore in sala operatoria non bastò a salvargli la vita.
L’episodio fu uno choc per il mondo cinematografico, che da allora vietò che le ermi venissero puntate sugli attori. Grazie al consenso della compagna di Lee, si portarono a termine le riprese e il regista utilizzò il montaggio digitale e le controfigure.
L’anno seguente,il 13 maggio 1994, il debutto nei cinema. Grazie alle atmosfere gotiche e cupe e alla colonna sonora firmata da gruppi dal calibro dei Joy Division e dei The Cure, il film divenne un cult del suo genere.
Celebre la frase detta dal protagonista: “Non può piovere per sempre”.
https://www.youtube.com/watch?v=hyr5WdrEvGI
Roma, 13 maggio