Terzo geyser alle porte di Roma. Il primo si era aperto a fine agosto 2013 in via Coccia di Morto al centro della Rotatoria, a pochi metri dall’aeroporto Leonardo Da Vinci, il secondo in mezzo al mare a 40 metri di profondità. Questo nuovo mini vulcano si è formato in un’area verde in via Portuense ed erutta acqua calda e gas, con spruzzi che arrivano a due metri di altezza. Il lago che si è formato si sta ampliando ed è già arrivato a un diametro di 10 metri quadri. Per fortuna non ci sono abitazioni vicino, in quanto l’area è densa di esalazioni nauseabonde. Da questi geyser, tipici delle aree alle foci dei fiumi, fuoriescono metano e anidrite carbonica.
La paura dei residenti è che i vari carotaggi e gli scavi in atto per creare nuovi sottopassaggi possano crearne di nuovi, come è successo per quello del 2013. Ha commentato Federica Poggio consigliere comunale di Fiumicino: «Credo sia ormai assodato un concetto base: il sottopasso è un progetto da archiviare. Non fosse altro perché il nuovo geyser è scoppiato proprio nel punto dove il progetto indica l’entrata e l’uscita del sottopasso. E poi i famosi 35 milioni previsti per novembre, sembrano essere evaporati in una nube di fumo, come quella che tira fuori il geyser da ormai cinque giorni. Perché è da una settimana che i cittadini lo segnalano. Come mai l’amministrazione su questo ha taciuto?».
Ribadisce il Comune di Fiumicino: «Dopo la conclusione dei sondaggi a Isola Sacra, nell’ambito delle indagini preventive sulla fattibilità del sottopasso della Fossa Traianea, dietro autorizzazione della Soprintendenza e la supervisione di uno studio di geologi, sono stati effettuati dieci carotaggi in un terreno privato situato a Fiumicino, recintato e non accessibile ai cittadini. Il progetto che il Comune vuole realizzare deve essere portato avanti con grande scrupolo e dopo esami particolareggiati».
Roma, 6 maggio