Flop per il M5S: e su twitter impazza #vinciamopoi

Un vero e proprio flop per il M5S alle europee, che non solo non è riuscito a compiere il sorpasso sul Pd, ma si è fermato al 20%, ben al di sotto del risultato sperato. Sul blog del Movimento si susseguono commenti pieni di rabbia e disperazione nei confronti degli italiani che non hanno dato fiducia a loro leader, “Non so se svenire o mettermi a piangere… domani sarò in lutto”; “Il dato è drammatico! Un paese che si fida di Renzi dopo essersi fidato di Berlusconi per 20 anni è finito”.

“Sarà una lunga notte” aveva dichiarato la portavoce del partito stellato Roberta Lombardi dopo i primi exit poll che già preannunciavano la vittoria del Pd, “L’attesa sarà importante. Abbiamo pieno rispetto per le scelte degli elettori e quindi attendiamo i dati, queste sono solo proiezioni” aveva aggiunto Nicola Morra.

Ma twitter non perdona e alcuni utenti, dopo l’annuncio della sconfitta, rilanciano l’hashtag #vinciamopoi facendo il verso allo slogan del Movimento ‘vinciamo noi’. Nel giro di poche ore raggiunge i vertici delle classifiche dei trend del social network con migliaia di condivisioni. Molti anche i messaggi di scherno twittati e postati sui social, come quello che riprende la dichiarazione fatta dal leader in occasione di una conferenza stampa tenutasi in Senato lo scorso 28 ottobre “Beppe – scrivono – avevi detto che o vincevi o andavi a casa. Ora vattene!”

Tanta anche la delusione condivisa dei fedelissimi sulla pagina Facebook del M5S “Ma che bisogna fare al popolo per non fargli votare PD???…e del 18% a forza Italia ne vogliamo parlare…. Mah mistero”; “Auguri mia povera Italia”; altri ancora invitano i deputati a non rinunciare al loro stipendio “Mi sento a questo punto di consigliare ai parlamentari del movimento 5 stelle di non ridare più indietro parte del loro stipendio e di aggiustarsi anche loro le proprie poltrone come fanno tutti”.

Nel frattempo giungono le prime dichiarazioni del leader del Movimento rilasciate sul suo blog in un video messaggio: “Quest’Italia è formata da generazioni di pensionati che forse non hanno voglia di cambiare, ma non scoraggiatevi noi andiamo avanti”

Roma, 26 maggio