“E’ l’ennesima morte bianca di una guardia giurata. Giovani come Daniele, costretti a farsi oltre 100 km per lavorare e a turni massacranti, che magari hanno anche problemi in famiglia, si capisce che non riescano più ad andare avanti e che in momento di poca lucidità possano arrivare a compiere l’insano gesto. Occorre fare qualcosa per tutelare i lavoratori di questo settore nel quale si segnalano tanti, troppi suicidi”. Queste le parole di Vincenzo Del Vicario segretario Savip, il sindacato di vigilanza privata, dopo la morte della Guardia Giurata Daniele Pigini.
Il 30enne originario di Cisterna di Latina si è tolto la vita a Guidonia il 27 aprile scorso, mentre in servizio all’interno di una cava. Un tragico gesto anticipato da un messaggio d’addio su Facebook. “Spero sia stata la nostra canzone questo è l’ultimo urlo di una tigre stanca che non ce la fa più…un abbraccio a tutti gli amici veri e non”. Ha lasciato scritto Daniele citando una canzone di Alessandra Amoroso.
Si è tolto la vita con un colpo di pistola, usando l’arma d’ordinanza per mettere fine alla sua sofferenza. Una sofferenza spesso denunciata attraverso numerosi post su Facebook. “Se un giorno ti viene in mente di amare qualcuno.. sta bono, siedite, pensace e aspetta che ti passa”, si legge in un aggiornamento del 26 aprile. E nella stessa data, insieme a una canzone del rapper Moreno la Guardia aveva scritto “Il dolore è una lezione che ho imparato con l’amore, beato chi ne gode, beato chi ha il custode del suo cuore….”
Dal momento in cui Daniele ha perso la vita fino ad oggi sono arrivati numerosi i messaggi lasciati dai suoi amici e colleghi sulla bacheca di Daniele Pigini. Messaggi di cordoglio, ma anche pesanti critiche, accuse: “Ti sono vicino, amico anche se non ci conosciamo, ma sei stata l’ennesima vittima di questo nostro lavoro. I sindacati ne restino fuori,poiché oltre ai padroni padrini anche loro sono colpevoli. Un abbraccio alla famiglia. Riposa in pace collega”, è stato scritto in un post.
Roma, 2 maggio
