In attesa di conferme, agli occhi dei fedeli giunti da Jesi, Ancona e Macerata per pregare in presenza della salma della Beata Mattia, sembra sangue il liquido fuoriuscito dai piedi e dalla mano sinistra del corpo imbalsamato della donna.
L’episodio si è verificato intorno alle 20.30, lo scroso 25 maggio. Episodio che ha fatto subito gridare al miracolo, tanto che sono state immediatamente chiuse le porte esterne per permettere alle autorità ecclesiastiche di condurre una ricognizione esterna. Per gli esami del sangue, invece, si dovrà attendere, in virtù delle difficoltà tecniche relative all’apertura della teca. Il corpo della beata fu spostato nella teca nel 1972, quando si verificarono approfondimenti scientifici analoghi a quelli in programma in questi giorni, da parte dell’Istituto di medicina legale di Camerino. Fu in quel periodo, infatti, che si verificò un fenomeno analogo e quindi legato ad un presunto sanguinamento, anche se non evidente come quello di lunedì 25 maggio. In quella circostanza, gli esperti stabilirono che il liquido era proprio sangue.
Tutti continuano ad interrogarsi sui motivi di questa trasudazione, che alcuni sostengono abbia avuto inizio già da giorni. Qualcuno, incuriosito, è arrivato dai Comuni limitrofi, vedi Serra San Quirico, da secoli casa della reliquia di lino bagnata dal sangue della beata Mattia, una macchia che nel corso del tempo ha riempito di sangue la teca che la conserva.
Come invece ricordato sabato sera da Erminio Burzacca, fotografo matelicese che per primo ha documentato il fenomeno, altri «da Milano hanno telefonato ad amici e parenti, per sapere cosa stava accadendo al santuario della beata».
In molti coloro che si sono rivolti alle suore Clarisse. La madre badessa, suor Rosaria, ha risposto ai fedeli che la «beata lo fa come gesto di amore e protezione verso il suo popolo», come sarebbe già accaduto nei secoli passati.
«Si tratta di un fenomeno inspiegabile e rispetto a sabato, con la progressione di fotografie che ho scattato, il rigagnolo di sangue sul piede sinistro è aumentato di molto. Ovviamente vanno fatte analisi per stabilire di che tipo di liquido si tratti», ha invece riferito il dottor Claudio Modesti, che per primo è intervenuto dopo la manifestazione.
Alessandro Curzi, altro medico, ha affermato che «il miracolo sta già nel fatto che la beata Mattia, sta facendo rientrare in chiesa gente che non ci metteva più piede da venti anni, per il resto occorrono accertamenti biologici». Diverso invece il parere della nipote di Enrico Mattei, Rosangela: «Mi piacerebbe sapere come si è originata questa notizia: prima di parlare di prodigio occorrono accertamenti approfonditi».
Al contrario Primo Antonelli, matelicese doc, spera al contrario che «questa manifestazione possa portare un segno positivo a tutti noi e che la beata Mattia voglia darci un messaggio positivo». Una donna di 60 anni racconta di essere stata miracolata dalla beata dopo una grave malattia, grazie ad una reliquia con il sangue. Il tutto, mentre la processione al santuario continua, con sempre più fedeli in fila.
Roma, 31 maggio