Il boss della mafia Vito Genco è atterrato stamani all’aeroporto di Fiumicino. E’ sceso da un aereo proveniente da Caracas circondato dagli agenti della Polaria e da due poliziotti dell’Interpol, che hanno provveduto alla sua estradizione dal Venezuela, dove è stato catturato a metà del mese scorso. Originario di Partanna, in provincia di Trapani, è legato storicamente al clan dei Cuntrera-Caruana, considerati uno dei cartelli mafiosi più grandi, con interessi in mezzo mondo: dal Venezuela al Canada, da Marsiglia a Roma, protagonisti da più di trent’anni del traffico di tonnellate di stupefacenti, i cui proventi vengono poi reimpiegati in attività economiche apparentemente pulite.
L’estradizione di Vito Genco potrebbe essere cruciale per rivelare in maniera ancora più dettagliata complicità e alleanze del crimine organizzato sul territorio del litorale romano. Infatti le inchieste e gli arresti dei mesi scorsi, hanno appurato in questo senso la presenza di più clan: quelli della camorra capeggiati da Michele Senese, quelli dell’ altro boss mafioso Carmine Fasciani, così come alcune cellule della ’Ndrangheta calabrese. Vito Genco, così come hanno appurato le inchieste, è stato un uomo chiave del suo clan per diversi anni, ma gli investigatori romani gli hanno dato la caccia per anni senza mia riuscire a catturarlo. A riuscirci sono stati i carabinieri di Torino a localizzarlo e ad arrestarlo a Valencia, una cittadina venezuelana. Vito Genco deve scontare una condanna di oltre vent’anni per avere trafficato oltre 5000 chili di cocaina. Secondo alcune indiscrezioni, considerata la sua età, potrebbe decidere di collaborare con le forze dell’ordine, contando così su una cospicua riduzione della pena, ragion per cui la sua testimonianza sui delitti e i traffici di Ostia potrebbe rivelarsi cruciale.
Roma, 6 maggio