Rallentare e rispettare i limiti di velocità da lunedì dovrà essere un impegno rigoroso da non oltrepassare. In città, infatti, verranno installati nuovi rilevatori di velocità, che terranno sotto controllo le strade a maggior rischio di incidenti mortali, dove i limiti da rispettare vanno dai 30 ai 70 chilometri orari. I controlli saranno ancora più serrati con l’installazione di nuovi autovelox sulle auto dei vigili per controlli in movimento, dalle manovre non consentite alla mancanza di assicurazione. Gli street control potrebbero essere attivi già dopo l’estate. Insomma all’occhio elettronico non sfuggirà più nessuno.
Il progetto si chiama “Andate Piano”, e verrà gradualmente ampliato nelle prossime settimane fino a raggiungere 15 autovelox. “Ogni giorno contiamo incidenti mortali in città, quasi sempre causati dall’alta velocità. Sarebbe assolutamente criminale non realizzare un’iniziativa come questa – ha sottolineato il comandante della polizia municipale di Roma Capitale, Raffaele Clemente – A chiedere un intervento della polizia municipale in tal senso sono stati ciclisti e pedoni su Twitter”. Proprio sul social network i vigili aggiorneranno quotidianamente i risultati dei servizi.
Ad oggi i dati raccolti, alcuni almeno, sembrerebbero giustificare la stretta. Lunedì scorso, nella fascia oraria tra le 16 e le 20, l’autovelox ha rilevato in via Trionfale 270 violazioni su 602 passaggi: circa il 45% di automobilisti non rispettava il limite. Gli altri dispositivi dislocati nella capitale erano sulla via Del Mare (46 violazioni su 770), piazzale Gregorio VII (32 su 453), via Salaria (33 su 1619) e via Leone XIII (38 su 411).
Non mancano le critiche. Duro l’affondo del Codacons, che non solo boccia l’arrivo degli autovelox nelle strade della Capitale, ma denuncia anche come la novità non faccia altro che accrescere le casse del Campidoglio, a danno dei cittadini. “Da sempre chiediamo a Roma una maggiore sicurezza sulle strade e più controlli contro l’eccesso di velocità sulle arterie a rischio incidenti, ma disseminare autovelox in città non è certo la soluzione al problema” spiega il Presidente Carlo Rienzi. “Questi metodi di rilevazione della velocità, infatti, servono più ai Comuni che li utilizzano per far cassa, che non alla sicurezza stradale, e sanzionano l’automobilista spesso a tradimento, celati dietro un cespuglio o in punti strategici tali da aumentare il numero di multe. Se davvero si vuole combattere l’eccesso di velocità, occorre non solo aumentare il numero di vigili sulle strade, ma anche installare il Tutor come avviene sulle autostrade, sistema che registra le violazioni dei limiti in base al tempo di percorrenza di un determinato tratto stradale. L’unico strumento davvero equo e democratico, in grado di abbattere le infrazioni e il numero di incidenti stradali”.
Roma, 15 maggio