«Milano ce la farà, noi non molliamo. E se qualcuno pensa di usare le vicende giudiziarie contro il Pd, si accomodi. Non abbiamo nulla da nascondere. Io domani a Milano ci metto la faccia». Queste le parole del premier a pochi giorni dallo scandalo sulle mazzette all’expo, mentre dall’opposizione – vedi il M5S – si chiede a gran voce di rinunciarvi data la portata dello scandalo. Nel frattempo, in attesa che Renzi si rechi a Milano come promesso, gli attivisti guidati da Beppe Grillo sono pronti ad accogliere il presidente del Consiglio. E sui responsabili dello scandalo, l’ex sindaco di Firenze non ammette fraintendimenti: “Fermare i responsabili e non le grandi opere». Domani Renzi sarà a Milano insieme a Raffaele Cantone, il magistrato napoletano da pochi giorni nominato presidente dell’Autorità anticorruzione. A Cantona, attraverso il lavoro degli uomini del commissario Giuseppe Sala, saranno sottoposti tutti i contratti delle imprese depositarie degli appalti dell’Expo così da prevenire qualsiasi irregolarità. «Non molliamo, dobbiamo dimostrare al mondo che il Paese c’è e ha l’energia per rialzare la testa. Posso perdere anche due punti il 25 maggio, ma non cedo all’illegalità». Tuona Renzi, convinto ancora che l’Expo aiuterà l’Italia attraverso la creazione di migliaia di posti di lavoro per centinaia di imprese. Sfida impegnativa, anche perché i lavori sono in ritardo malgrado nei cantieri si lavori venti ore al giorno. Dalla parte del presidente del Consiglio ha tutte le forze politiche, in primis la Lega, con Maroni a fare quadrato insieme al sindaco Pisapia, vista la fiducia e la stima riposta nel commissario Sala. Quest’ultimo si è recato proprio questa mattina a Roma per partecipare ad un’audizione davanti alla commissione parlamentare Antimafia organizzata prima degli arresti. Il Commissario, in seguito, si è recato anche a palazzo Chigi in modo da preparare, con il sottosegretario Delrio, la visita del presidente del Consiglio nel capoluogo lombardo . Molte le richieste effettuate dal Commissario: si parte soprattutto di un rafforzamento dei controlli anticorruzione sugli appalti dell’Expo, una richiesta che lo stesso Renzi intende porre all’attenzione del Parlamento affiancandoli a tempi quali il riciclaggio, all’autoriciclaggio reintroducendo di fatto il reato penale di falso in bilancio. Il tutto dovrebbe farà parte del pacchetto giustizia al quale sta lavorando il ministro Orlando previsto per giugno, ma non è detto che il tutto subisca un’accelerata per blindare l’Expo e le grandi opere future.
Ieri Renzi ha partecipato a Monfalcone al varo di una nave da crociera realizzata da Fincantieri e domani incontrerà Milano i commercianti e gli imprenditori per lanciare la volata finale all’Expo perché, come dice Renzi «è la volta buona per cambiare pagina» senza «abbandonarsi all’urlo e all’inconcludente invettiva grillina». A pochi giorni dal voto, insomma, pare che gli unici contendenti all’orizzonte, per Renzi, siano solo gli attivisti pentastellati. La richiesta dei grillini di rinunciare all’Expo secondo la definizione consolidata che l’Italia è diventata ormai il Paese del «malaffare» è per Renzi la prova che «c’è chi gioisce» e «pretende la resa» del nostro Paese di fronte a centinaia di Paesi che hanno aderito all’Expo2015. Lo sfascio contro l’ottimismo, la voglia di non mollare contro coloro che, spiega Renzi ai suoi, «pensano di arrendersi anche alla criminalità organizzata». Parole, quelle del premier, che respingono al mittente dunque le accuse lanciate verso tutti i partiti colpevoli di alimentare la corruzione attraverso il gioco delle grandi intese.
Roma, 12 maggio
Renzi blinda l’Expo. Il magistrato Raffaele Cantone sarà il supervisore | ITMTelevision
13 Maggio 2014 @ 04:52
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