Rinvenuta a Trastevere necropoli romana. La scoperta è avvenuta durante i lavori di ristrutturazione e manutenzione per le condotte Acea, è scoperta da un gruppo di operai reperti appartenenti ad una necropoli romana. Naturalmente la Soprintendenza speciale Archeologica e per i beni culturali di Roma ha bloccato tutto, fermando i lavori, perché in presenza di una vera e propria ricchezza archeologica, con reperti e costruzioni risalenti al IV secolo D.C.
Lungo tutta la “strada” della necropoli, risaltano due forme molto importanti di sepoltura, le tombe a cappuccina e cinque colombari. Con il primo termine, intendiamo un tipo sepoltura in fossa senza (o con parziale) cremazione, utilizzata sia durante l’epoca romana che nel Medioevo: il defunto veniva disposto in una posizione supina sul terreno o su lastre in terracotta, per poi esser ricoperto con delle tegole che andavano a formare un vero e proprio “tetto”. Con il termine columbarium s’identificano invece i sepolcri romani simili ad una piccionaia per via dei loculi, che ricoprono fittamente le pareti, termine popolare derivato dall’abitudine che hanno i piccioni e i colombi che li utilizzano spesso rifugio.
Normalmente questo tipo di costruzioni erano “ipogee” cioè parzialmente interrate, anche se non manca il fronte con la porta d’accesso sulla strada, che a volte veniva murata, con l’iscrizione principale ed i nomi dei titolari del sepolcro.
di Alessandra Paparelli
Roma, 28 maggio