Questa mattina intorno alle 12 è stato consegnato il piano cantierabile (compreso lo studio di fattibilità) del nuovo stadio della Roma. Tutto il materiale necessario, atteso già prima della fine del campionato ma slittato fino ad oggi, è ora in mano ai funzionari del Dipartimento Pianificazione e Attuazione Urbanistica del Comune di Roma. Ora partirà l’iter di 90 giorni in cui gli uffici tecnici del Campidoglio studieranno la documentazione ricevuta e la conseguente valutazione che dovrà certificare ‘il pubblico interesse’ dell’opera. Poi servirà la consegna definitiva del progetto, che verrà esaminato nei 4 mesi seguenti prima di ricevere il via libera ai lavori.
Tramite il proprio profilo Twitter Mark Pannes, consigliere della AS Roma, ha annunciato la consegna. Nella Capitale anche l’architetto Dan Meis, arrivato in città per sistemare gli ultimi dettagli. “C’è stato qualche ritardo nella consegna, il progetto era già stato consegnato ad aprile. Avevamo chiesto già nella fase di presentazione a dicembre la volontà della Roma di costruire lo stadio, che il progetto fosse il più possibile comprensivo con altre infrastrutture stradali che servissero a migliorare tutto il quadrante. Il progetto che è stato consegnato non riguarda solo lo stadio”, il commento di Giovanni Caudo, assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, a Tele Radio Stereo. “Cercheremo di fare tutto nei tempi più rapidi – prosegue l’assessore – abbiamo già pronta la commissione che si occuperà di fare tutta la procedura. Si tratta di un intervento che comprende anche le attività commerciali. Abbiamo detto anche che noi metteremo il più possibile a disposizione il progetto e saremo pronti ad una condivisione con la città aperta, il progetto deve essere condiviso con la cittadinanza. Noi abbiamo uno spazio presso il Dipartimento del Patrimonio, e vorremmo inaugurarlo proprio su questo tema dello stadio. Se sono ottimista o perplesso? La legge sugli stadi individua nell’interesse pubblico il fondamento dell’iniziativa, noi dobbiamo evidenziare l’interesse generale del progetto. Abbiamo chiesto in questi mesi che lo stadio e tutto ciò che vi sarà intorno abbia un certo interesse nei confronti dei cittadini e che abbia anche una valenza importante. Ci sono stati ritardi rispetto agli annunci: la Roma aveva detto che il progetto sarebbe stato presentato agli inizi di aprile, ma comunque il progetto era abbastanza complesso. Abbiamo avuto un’ottima interlocuzione con la Roma e con i tecnici locali, abbiamo lavorato assieme soprattutto tra gennaio e marzo, periodo in cui abbiamo messo in evidenza questioni come il quadro delle infrastrutture, il tema dell’accessibilità; l’area su cui dovrà essere realizzato lo stadio è particolare, ci sarà il Tevere vicino quindi serviranno infrastrutture adatte”.
“E’ normale in una città come Roma che sia un privato a doversi occupare di infrastrutture – sottolinea Caudo – Siamo felici che lo stadio comporti la riqualificazione di un’area: in un altro paese sarebbero le amministrazioni statali ad occuparsi di questo. Sono normali opere che vengono avallate da privati, l’area di Tor di Valle ha un suo carico urbanistico, di una certa misura. Oggi gli stadi sono un luogo di intrattenimento: la configurazione dell’area è del privato perché è legato anche alla proposta del privato. Remiamo tutti dalla stessa parte? Ci mancherebbe, questa amministrazione vuole fare le cose come si deve e le sta facendo”.
Roma, 29 maggio