Momenti di paura per Lorenza Bastianelli, 68 anni, la tassista accoltellata da un cliente dopo che era passata da poco la mezzanotte di venerdì: «Dammi il portafoglio, dammi il portafoglio o t’ammazzo» questa la ripetuta minaccia dell’uomo che di tutto aveva bisogno meno che del suo taxi «Bari34» all’altezza di via Aurelia dove si è svolta la rapina. responsabile dell’aggressione e della rapina, probabilmente uno straniero, che le punta un coltello alla gola; lo aveva caricato solo pochi minuti prima a piazza Irnerio. «Non lo avrei fatto salire, ma mi aveva colta alla sprovvista», ha detto Lorenza. Il rapinatore, infatti, la blocca con il braccio sinistro sotto il collo e con la mano destra le poggia un coltello di ceramica al collo, all’altezza della carotide e quando la tassista fa per muoversi, il rapinatore la ferisce al dito. «Voleva i soldi – dice Lorenza – allora gli ho chiesto di lasciarmi almeno i documenti. Gli ho dato l’incasso della sera a e se n’è andato sparendo verso Pineta Sacchetti, io invece stavo in un lago di sangue».
la ricostruzione dell’accaduto parte dal momento in cui la donna effettua una sosta al bar di piazza Irnerio per una pausa. Probabilmente il rapinatore è già in agguato. Dopo un caffè. Lorenza risale in auto; è quasi a fine servizio. Ma quando fa per partire, viene aggredita. «Di solito chiudo sempre la sicura, ma in quel momento non ci ho pensato». Il cliente chiede se può portarlo a via di Valle Aurelia, che dista da Piazza Irnerio solo poche centinaia di metri. «Ho capito che qualcosa non andava – racconta – Ho perso uno dei due telefonini e l’ho nascosto nella tasca sul fianco dell’auto, così se fosse successo qualcosa e mi avesse rubato l’altro, avrei potuto chiedere aiuto». Una volta che il taxi svolta in via di Di Valle Aurelia, l’uomo – un trentenne alto e magro – chiede di procedere ancora per un po’, finché ad un certo punto, l’asfalto finisce e la strada diventa sterrata. Lorenza, allora, intuisce qualcosa e, bloccando l’auto, chiede al cliente di scendere. A questo punto, il rapinatore scopre le carte, la immobilizza afferrandole il collo e tira fuori il coltello. Lorenza istintivamente si protegge il viso con le mani la mano tagliandosi il pollice con la lama che le veniva puntata addosso. L’uomo non desiste e la blocca di nuovo e si fa consegnare l’incasso della serata e una collanina. Poi fugge.
I primi a soccorrere Lorenza sono stati i carabinieri; Il rapinatore, però, si era infilato nella pineta Sacchetti, da tempo facendo perdere le sue tracce. La donna per bloccare l’emorragia tiene la mano fasciata in un maglione. Viene portata al pronto soccorso dell’ospedale San Carlo. Uno dei carabinieri si offre di guidarle il taxi. «I medici all’inizio non si sono nemmeno accorti che avevo un tendine reciso – spiega la 68enne – Sono stata io a chiedere cosa fare perché non riuscivo a muovere la mano. E sono andata con la mia auto al Gemelli perché non c’erano ambulanze». Il giorno seguente la donna è stata operata e i dottori le ricostruiscono il tendine. «Mi hanno detto che dovrò stare ferma un mese – continua Lorenza – Ma devo pagare le bollette, ho appena rifatto il motore». Un aiuto arriverà dall’associazione Taxi Roma Capitale grazie ad un po’ di denaroche aiuterà Lorenza a superare i primi problemi, che dal canto suo non appare: «Sto sul taxi da 36 anni e una cosa del genere non mi era mai accaduta. Ma è pur vero che poteva finire peggio. Ho solo un rammarico, che quell’uomo mi abbia rubato anche la collanina, era un ricordo prezioso».
Roma, 12 maggio