Una vecchia Bibbia di 1500 anni e in cui è riportato come Gesù abbia predetto la venuta del profeta Maometto sulla Terra. La notizia, che ha fatto il giro del web, ha catturato l’attenzione di molte testate di informazione in questi ultimi mesi e, naturalmente, quella del Vaticano. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, già il papa emerito Benedetto XVI avrebbe voluto vedere il libro in questione, per poterne valutare l’autenticità. Un libro secondo il giornale inglese, rinvenuto ben 12 anni fa, ma rimasto nascosto fino ad ora. Un testo che se autentico, potrebbe avere un valore di almeno 22 milioni di dollari.
Il Ministro del Turismo e della Cultura Turco, Ertugrul Gunay ha detto dichiarato a tale proposito che: “In linea con la fede islamica, il Vangelo considera Gesù come un essere umano e non un dio. Respinge le idee della Santissima Trinità e della Crocifissione e rivela che Gesù ha predetto la venuta del profeta Maometto”.
“In una versione del Vangelo, si dice che un prete abbia detto: ‘Com’è chiamato il Messia? Il suo nome benedetto è Maometto’. E in un altro, Gesù ha negato di essere il Messia, sostenendo che lui o lei fosse un Ismaelita, il termine usato per un arabo”, ha riferito il ministro sottolineando ancor una volta come questa versione della Bibbia contenga una versione islamica di Gesù, ben diversa da quella canonica, figlia del cattolicesimo.
Secondo un’attenta analisi fatta dagli esperti musulmani che ne hanno analizzato il contenuto, quanto sopra riportato dal ministro sarebe uno stralcio del Vangelo di Barnaba, che, il quinto, oltre ai quattro riconosciuti di Marco, Matteo, Luca e Giovanni.
San Barnaba, secondo la tradizione è il padre fondatore della Chiesa Cipriota, un paleocristiano, che in seguito è stato chiamato apostolo.
Gunay, il primo ministro, ha ammesso che il Vaticano ha avanzato una richiesta ufficiale di poter visionare il libro, scoperto nel 2000 in seguito ad un’operazione di polizia sul contrabbando di opere d’arte. La Bibbia e tutti i manufatti sequestrati sono stati tenuti in una cassetta di sicurezza presso il tribunale di Ankara; la stessa è stata consegnata al Museo Etnografico della capitale turca, dove sarà presto messa in mostra.
Una sola fotocopia della pagina del libro, nell’originale rilegato in pelle, scritto in lingua ramaica a lettere dorate, potrebbe valere circa, 2,4 milioni milioni di dollari.
Naturalmente, visto il contenuto dell’opera e il fatto che questi tratti di una materia spinosa quale la religione, lo scetticismo per tutti gli addetti ai lavori è d’obbligo, specialmente se non in mancanza di prove inconfutabili. Prove che nel caso potrebbero o meno mettere in discussione la visione millenaria della cristianità, a partire dalle sua fondamenta.
İhsan Özbek, pastore protestante, ha detto che questa specifica versione del libro potrebbe essere datata intorno al quinto o sesto secolo, quindi nel caso molto più recente rispetto al periodo in cui visse San Barnaba che, in quanto uno degli apostoli di Cristo, è vissuto invece intorno al primo secolo.
“Il testo che si trova ad Ankara potrebbe essere stato scritto da uno dei seguaci di San Barnaba”, riporta il giornale ‘Today Zaman‘. “Poiché vi sono circa 500 anni tra San Barnaba e la scrittura della copia della Bibbia, i musulmani potrebbero rimanere delusi nel vedere che questa copia non include le cose che vorrebbero leggere … Potrebbe non avere alcuna relazione con il contenuto del Vangelo di Barnaba”, ha precisato Özbek.
L’età reale della Bibbia verrà presto determinata attraverso una scansione scientifica, ha detto il professore di teologia Ömer Faruk Harman al Daily Mail e così verrà chiarito se è stata scritta da San Barnaba o da un suo seguace.
Roma, 30 maggio