Walter Tobagi nacque a San Brizio di Spoleto il 18 marzo 1947, è stato un giornalista e uno scrittore. Cadde vittima di un attentato terroristico organizzato dalla Brigata XXVIII marzo, il 28 maggio 1980.
Walter iniziò presto la sua carriera giornalistica, appena uscito dal liceo, cominciò a scrivere per “l’Avanti!”. Dopo pochi mesi passò a scrivere per “l’Avvenire”. I campi in cui si dilettava meglio nello scrivere erano i temi sociali ed economici, poi arrivarono gli anni di piombo, e Walter cominciò a dedicarsi alle tristi vicende che terrorizzavano l’Italia.
Quando Tobagi cominciò a seguire gli anni di piombo, passò a scrivere per il Corriere della Sera. I suoi articoli analizzavano varie realtà delle Brigate Rosse, Tobagi cominciava a dar fastidio, denunciava il fatto che gli ambienti terroristici tendevano a radicarsi nelle fabbriche e in altri ambienti di lavoro.
Walter Tobagi, lavorava e risiedeva a Milano. La mattina del 28 maggio 1980, verso le 11.00, un commando di terroristi, appartenente al gruppo di estrema sinistra, la Brigata XXVIII marzo, programmò l’attentato a Tobagi. Fu ucciso con cinque colpi di pistola. I colpevoli furono chiamati a processo nel 1983, provenivano da famiglie di borghesia milanese. Si trattava di Marco Barbone, il leader del gruppo, che esplose il colpo mortale, ottenne la libertà provvisoria dopo tre anni di carcere. Paolo Morandini ebbe la stessa condanna di Barbone. Mario Marano, che sparò il primo colpo, fu condannato a dodici anni di carcere, per via di altri reati legati al terrorismo, accumulò ventiquattro anni di carcere totali, che diventarono tre da scontare in carcere, e quattro ai domiciliari. Manfredi De Stefano condannato a quasi ventinove anni, morì poi in carcere. Daniele Laus, l’autista del delitto, che aggredì anche il giudice istruttore, fu condannato a sedici anni di carcere, ma nel 1985 già era in libertà provvisoria. Francesco Giordano, il “palo” della banda, fu condannato a ventuno anni, più altri tredici nel processo alle Unità Comuniste Combattenti, uscì dal carcere nel 2004.
Roma, 28 maggio.