“Deve essere una paura sana, paura no, direi rispetto di una squadra che ha battuto l’Uruguay e ha individualità molto importanti. E poi il clima: loro sono più abituati di noi. E sono carichi. Noi non lo sottovalutiamo”. Parola di Daniele De Rossi, che dal ritiro dell’Italia cerca di tenere alta la tensione del gruppo azzurro dopo l’euforia per l’esordio vincente contro l’Inghilterra.
“Con gli inglesi abbiamo vinto per tanti motivi. Abbiamo avuto un pizzico di fortuna, all’inizio. Potevamo subire un gol, e andare male. Poi abbiamo giocato bene a metà campo, in fase d’attacco, anche in fase difensiva. Se dovessimo vincere, saremmo quasi a posto in vista della qualificazione. Un giorno prima giocano Uruguay e Inghilterra”.
Tutti hanno esaltato l’Italia e il suo tiki taka spagnolo: “Il modulo Spagna e Barcellona è qualcosa di molto bello che il calcio ha visto e vive – dice De Rossi – Noi possiamo farlo, con le caratteristiche che abbiamo. E diventa un modulo interessante, visto il clima: il ritmo deve calare e dunque tenere la palla quando fa caldo diventa determinante, perché andare a prenderla agli avversari diventa difficile. Abbiamo un centrocampo forte, ma non da oggi: direi da molti anni. Questo mi sembra quello più ricco di giocatori diversi e complementari”. Ma sugli obiettivi dice: “In Germania abbiamo vinto e nessuno lo avrebbe pronosticato. Io direi che l’obiettivo minimo è la semifinale, ma lo dico un po’ così, perché poi dipende dagli accoppiamenti negli ottavi e nei quarti, non ha molto senso andare oltre una indicazione”.
Oggi festa con i bambini, ma in generale l’atmosfera è ottima: “Io posso dire che qui in Brasile siamo stati accolti bene, benissimo. I bambini poi, hanno un entusiasmo contagioso. Il popolo brasiliano è meraviglioso, accoglienza stupenda. Credo che sia il Mondiale più bello e gioioso di sempre. Rapporti umani eccellenti. In albergo poi. Ci troviamo da Dio”.
Mentre tra i più belli di queste prime partite De Rossi non ha dubbi: “Facile dire l’Olanda, cinque gol alla Spagna e se avessero avuto anche Strootman… Grande compattezza, e il solito grande allenatore, Van Gaal”.
Poi tocca anche l’argomento Totti: “Lui ha giocato con quattro o cinque generazioni di Roma diverse, e si è sempre trovato bene. In questa Nazionale, con questo gioco, con gente che sa farti arrivare il pallone pulito sui piedi, si sarebbe trovato molto bene”. Mentre sul suo futuro in nazionale: “Non lo so. Mi sento ancora giovane e forte, la Nazionale mi esalta. Faccio gli scongiuri, la maglia azzurra a me piace tantissimo e fino a quando sarò in grado di onorarla la onorerò”.
Roma, 17 giugno