La scomparsa di Emanuela Orlandi avvenne la sera del 22 giugno 1983, quando la quindicenne uscì di casa per recarsi alla scuola di musica che frequentava presso piazza San’Apollinare a Roma. Durante il tragitto, prima di giungere nella scuola, fu avvicinata da uno sconosciuto a bordo di una BMW, che le offrì un lavoro di una giornata, cioè vendere cosmetici durante una sfilata di moda, in cambio di una retribuzione esagerata di 375.000 lire. Testimoni di questo fatto furono la sorella di Emanuela, alla quale telefonò, e una sua amica, Raffaella Monzi, frequentatrice della stessa scuola. Dopo la scuola, verso le 19.00 Emanuela aveva appuntamento con lo sconosciuto per quel lavoro, Raffaella Monzi raccontò che si trovò in compagnia di Emanuela fino alle 19.30, poi vista l’ora tarda, Monzi prese il suo autobus lasciando Emanuela sola, ma dal finestrino notò una donna con i capelli rossi che si avvicinò alla Orlandi e le due cominciarono a parlare.
Dopo quest’ultima testimonianza Emanuela Orlandi è sparita nel nulla, la sua scomparsa è diventata uno dei più grandi misteri italiani degli ultimi anni.
Emanuela Orlandi era figlia di Ercole, maggiordomo del Papa, la scomparsa della ragazza è stata collegata a quella di un’altra ragazza di sedici anni, Mirella Gregori, scomparsa il 7 maggio, anche quest’ultima aveva avuto contatti con l’ambiente del Vaticano. Entrambe le ragazze non sono mai state ritrovate.
Da quel giorno emergono varie piste e indagini. La prima sono le telefonate di un tizio ribattezzato l’Amerikano, che diceva di tenere in ostaggio la ragazza e pretendeva uno scambio con Mehmet Ali Agca, l’attentatore di Papa Giovanni II, dopo numerose telefonate tutto svanì.
L’Amerikano non fu mai riconosciuto, qualcuno ha attribuito l’identità a monsignor Paul Marcinkus, in quel periodo indaffarato con la questione dello IOR e del Banco Ambrosiano, essendo gli anni dei misteri, ricordiamo che persero la vita in circostanze poco chiare, i Banchieri di Dio, cioè Roberto Calvi e Michele Sindona.
Intorno alla faccenda del Banco Ambrosiano ruotavano molti gruppi, sembrerebbe anche la Banda della Magliana, che fu tirata in ballo nella scomparsa di Emanuela Orlandi durante una telefonata alla trasmissione Chi l’ha visto? Una telefonata anonima consigliò di andare a vedere chi era seppellito tra i Papi nella Basilica di Sant’Apollinare, e di controllare “il favore che Renatino fece al cardinal Poletti“. La trasmissione fu minacciata più volte da altre telefonate anonime, che invitavano ad abbandonare l’interessamento della scomparsa di Emanuela Orlandi.
La tomba di Renato De Pedis, boss della Banda della Magliana, tra i Papi c’era per davvero, e tuttora si trova lì, fu avanzata l’ipotesi che all’interno della bara si potessero ritrovare i resti di Emanuela Orlandi, dopo anni d’insistenza, il Vaticano concesse un paio di anni fa, di aprire la tomba del boss, ma all’interno c’erano solo i resti di Renatino.
Esistono altre ipotesi legate alla scomparsa, come il conflitto massonico all’interno della Chiesa, ma anche l’ipotesi che sia l’Orlandi sia la Gregori, siano vittime di orgia di pedofili organizzata in Vaticano.
Negli ultimi anni sono emerse testimonianze interessanti di Sabrina Minardi, che aveva una relazione con De Pedis, ha raccontato che Emanuela Orlandi è stata uccisa e il suo corpo distrutto.
Nel corso di tutti questi anni Emanuela Orlandi è stata vista in un monastero in Colombia, in un manicomio in Inghilterra, schiava in Turchia, residente in Svizzera, ecc.
Oggi, Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, avrebbero rispettivamente 46 e 47 anni, non sono mai tornate a casa, il loro mistero continuerà chissà ancora per quanto, e finché non possiamo saperlo, significa che questo segreto continuerà a proteggere e aiutare gli interessi di qualcuno o qualche cosa.
Roma, 22 giugno.
Il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi il 22 giugno 1983 | ITMTelevision
21 Giugno 2014 @ 23:54
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