Nerone è stato un imperatore romano, inventore della politica spettacolo, accusato di aver dato fuoco a Roma, di aver ucciso la madre e le sue due mogli.
Nella sua storia è sempre stato accreditato come un folle tiranno sanguinario, ma negli ultimi anni molti storici hanno rivalutato il personaggio di Nerone, mettendo in discussione anche la sua reale colpevolezza durante l’incendio di Roma.
Imperatore all’età di 17 anni, quando succedette al patrigno Claudio il 13 ottobre 54, assumendo il nome Nerone. Probabilmente Claudio fu avvelenato dalla madre Nerone, infatti, Agrippina aspirava al potere assoluto, pensò che sarebbe stato facile manovrare il giovane figlio assieme al politico Lucio Seneca e al prefetto Afranio Burro.
Nerone diventò presto frequentatore dei bassi fondi romani, guidato dall’amico Otone. Per non farsi riconoscere si travestiva da schiavo, passando le serate a frequentare prostitute, giocare d’azzardo e a picchiare sprovveduti. In politica si schierò più volte dalla parte del popolo, ma le sue riforme furono spesso bocciate dal Senato. D’altronde Nerone sognava di diventare attore, musico e guidatore di biga.
Quando ci fu l’incendio di Roma lui si trovava ad Anzio, nonostante sia sempre stata attribuita a lui la colpa, oggi gli storici mettono in discussione il fatto. Si è detto che l’incendio fu un pretesto per perseguitare i cristiani. Dopo l’incendio fu ricostruita Roma.
Nerone è accusato di aver fatto uccidere il fratellastro Britannico, possibile pretende al trono, fece uccidere l’ossessionante madre Agrippina, talmente assestata di poter che tentò di sedurre il figlio. Furono uccise anche le sue mogli: la sorellastra Ottavia e Poppea Sabina.
Poi Nerone decise di inseguire il suo sogno: partì per la Grecia per partecipare ai giochi olimpici,si impose in 1.808 specialità, proclamandosi Periodonikes, cioè vincitore di tutti i giochi.
Quando tornò a Roma era ormai isolato dal Senato, si fece acclamare e celebrare, ma capì che il suo regno era ormai arrivato alla fine. Abbandonato da tutti scappò in una casa di campagna di un liberto, il 9 giugno 68 decise di togliersi la vita pronunciando queste ultime parole: “Quale artista muore con me!”
Roma, 9 giugno.