“Da giorni tutti noi romani eravamo stati allertati circa la possibilità dell’arrivo di una grande alluvione sulla Capitale durante il fine settimana. L’unico a non aver visto le previsioni è stato Ignazio Marino?”. A dirlo è il forzista Luciano Ciocchetti, che dà così il via alle polemiche per i disagi a Roma dopo il nubifragio di ieri pomeriggio. “Ad agosto dello scorso anno il sindaco si era impegnato a porre in essere tutte quelle misure di manutenzione volte a limitare i danni causati dal maltempo – aggiunge – ma ancora una volta la nostra città è finita sott’acqua: le stazioni della metropolitana si sono trasformate in cascate, il raccordo anulare è rimasto bloccato, alberi sono caduti ovunque. La domanda che mi pongo è la seguente: Marino si è convinto di non essere all’altezza del ruolo che ha assunto un anno fa o intende perseverare e condurre la Capitale allo sfacelo? #Sottomarino #dimettiti”.
“Roma come Atlantide: l’ennesima bomba d’acqua ha mostrato l’inettitudine di Marino che ancora una volta, a fronte di una tempesta annunciata da giorni, si è fatto trovare prontamente impreparato – dice invece Giuseppe Cangemi, consigliere del Nuovo Centrodestra della Regione Lazio – Ancora si contano i danni del nubifragio di gennaio e di nuovo la città si trova in ginocchio dopo i violenti temporali di ieri e di questa notte, con disagi da nord a sud della Capitale: sottopassi allagati, il Gra paralizzato, alberi caduti, strade inagibili da via Portuense a via di Mostacciano, passando per la via Casilina e i sottovia della stazione Tiburtina, via Palmiro Togliatti, solo per citarne alcuni”.
Ma il sindaco Ignazio Marino precisa: “Ci sono evidentemente elementi che vanno al di fuori della responsabilità della città come ad esempio la manutenzione del Gra che, anche se nell’immaginario collettivo non è così, è di competenza dell’Anas e il Comune non ha possibilità di intervento. Ma nella città ci sono molte azioni che spero vengano intraprese al più presto collegate al bilancio e al patto di stabilità”.
Mentre l’assessore alla Mobilità, Guido Improta, parla degli interventi necessari: “Serve una manutenzione ordinaria-straordinaria che deve essere oggetto di un piano complessivo della città. Non è responsabilità del livello istituzionale o del singolo gestore. Questa è una città che per troppo tempo ha lavorato sulle eccezionalità e deve, invece, riprendere a riprocessare e fare manutenzione ordinaria. Ovviamente – ha aggiunto Improta – ci sono le difficoltà di bilancio, il patto di stabilità, ma è una situazione che più passa il tempo e più non si riesce a gestire. Noi abbiamo un gap manutentivo sulle linee metropolitane di almeno 200milioni di euro. Chiediamo maggiori risorse perchè dobbiamo riprendere l’attività di manutenzione uscendo dalla logica dell’emergenza altrimenti la città si ferma”.
Roma, 16 giugno