Dopo l’occupazione di Santa Maria Maggiore, passati ormai 15 giorni, le famiglie chiedono aiuto al Pontefice, che domani terminerà il Corpus Domini proprio nella Basilica in questione.
Intanto, ieri, le famiglie senza casa hanno incontrato nel tardo pomeriggio Konrad Krajewski, l’arcivescovo di Benevento, nonché elemosiniere apostolico di Papa Francesco. Il religioso, secondo quanto riferito dai Blocchi precari metropolitani, avrebbe promesso loro di prendere contatto il prima possibile con il Comune per incontrare il sindaco di Roma, Ignazio Marino, così da trovare una soluzione.
Questa la lettera inviata al pontefice: “un aiuto sincero per sensibilizzare il Comune di Roma che ci ha abbandonato, togliendoci tutti i diritti dei cittadini”. Nella missiva, gli sgomberati spiegano le ragioni che hanno portato all’occupazione: “Questo gesto è stato dettato dalla disperazione di padri e madri di famiglia che non avevano più un tetto sotto cui riparare i propri figli”. Nell’edificio di Torre Spaccata “avevamo visto un barlume di speranza per ripartire e dare un minimo di dignità alle nostre famiglie”. Speranza “infranta il 3 giugno, quando alle 9 di mattina abbiamo visto arrivare ben 14 blindati del reparto celere, accompagnati da Vigili del fuoco, ambulanze e furgoni del Comune per portare via i nostri oggetti personali”.
Roma, 18 giugno