Sono ben 53 le ordinanze di custodia cautelare portate a termine durante l’operazione dei Ros dei Carabinieri di Roma e Reggio Calabria denominata “Mediterraneo” che ha inferto un duro colpo alla cosca della ‘ndrangheta Molè. Nel corso dell’operazione, frutto di indagini durate quasi due anni, sono stati sequestrati beni e quote di società per un valore di circa 24 milioni di euro.
Le indagini dei Ros, coordinate dalla procura distrettuale antimafia reggina, si sono concentrate sulle molteplici attività illecite di quella che viene ritenuta una tra le più potenti cosche della ‘ndrangheta, con diramazioni in Italia e all’estero. Secondo gli inquirenti e la procura distrettuale antimafia, la cosca ha “consistenti interessi” ramificati nelle più svariate attività imprenditoriali e commerciali in Calabria, Lazio ed Umbria. La cosca, oltre ad essere dedita a rilevanti attività di traffico di armi provenienti dai Paesi dell’Est Europa e al traffico di stupefacenti dal nord Africa, gestirebbe altresì consistenti settori del noleggio e della distribuzione di “Slot Machine” su tutto il territorio nazionale.
Dei 54 arresti, 25 sono stati eseguiti nella piana di Gioia Tauro. Tra questi sono finiti in manette gli armieri e alcuni affiliati “importanti” alla cosca, nonché le “nuove leve”, tra le quali due ventenni, rampolli della famiglia Molè. Venti arresti, sono stati eseguiti tra Roma e l’Umbria, dove avveniva il reimpiego dei soldi illecitamente accumulati dalla cosca. Gli altri arresti hanno interessato la provincia di Catanzaro. Gli arrestati sono tutti accusati di associazione mafiosa, traffico di armi e stupefacenti ed intestazione fittizia di beni. Tra gli arrestati a Roma anche l’attore romano Stefano Sammarco , il quale si avvaleva della copertura della sua professione di attore per operare nel mercato degli stupefacenti e che interagiva costantemente con i Molè.
Roma, 24 giugno