Sebastiano Vinci era un poliziotto, nato a Catania il 9 febbraio 1937, prestava servizio a Roma, al commissariato di Primavalle.
Il 19 giugno 1981, cadde vittima di un agguato terroristico, in quel momento il vicequestore era a bordo della sua auto, fermo ad un semaforo, quando improvvisamente un commando di terroristi si affiancò a lui, riempiendolo di proiettili.
Il commando era composto da tre uomini e una donna.
L’attentato fu rivendicato dalle Brigate Rosse “Colonna 28 Marzo” e successivamente anche dai Nuclei Armati Comunisti Rivoluzionari. La donna del commando fu arrestata nel 1982, dopo un ennesimo scontro a fuoco contro i carabinieri, si trattò di Marina Petrella.
Marina Petrella fu condannata all’ergastolo, ma tranquillamente fuggì in Francia, prontamente accolta dalla Dottrina Mitterrand, che ha protetto numerosi latitanti come Cesare Battisti.
Ricordiamo anche che Marina Petrella, fu arrestata dalla polizia francese durante un controllo stradale nel 2007, in attesa dell’estrazione, cadde misticamente in preda ad una grave depressione, che suscitò la solidarietà di Carla Bruni, che ricattò il Governo italiano di concederle la grazia in cambio dell’estradizione.
La grazia italiana non fu concessa, grazie all’opposizione delle vittime del terrorismo, che cercarono di difendere un minimo il loro rispetto.
La grazia gli fu concessa in Francia, da Sarkozy, che le concesse l’asilo politico annullando il decreto di estradizione. Marina Petrella è potuta uscire dalla depressione per continuare a godersi la libertà, a differenza delle sue vittime, come il poliziotto Sebastiano Vinci morto il 19 giugno 1981.
Roma, 19 giugno.
