Roma 15 luglio 2014 – John Reginald Christie, nato a Sheffield nel 1898, è stato un killer dalla personalità disturbata, che amava abusare del corpo delle sue vittime.
Dopo un’infanzia solitaria e mal relazionata con le ragazze, trovò nella Prima Guerra Mondiale la sua giusta dimensione, sino a quando non fu esonerato per motivi di salute.
Nel 1920 si sposò con una certa Ethel Simpson Waddington e trovò lavoro come postino, ma nello stesso tempo frequentò qualche prostituta e si mise nei guai con la giustizia, per il furto di alcuni vaglia postale. Scontò qualche mese di prigione, ma dopo un paio di anni la storia si ripeté, la moglie sospettò la sua frequentazione con le prostitute, e tutto questo portò al divorzio fra i due.Dopo qualche anno Christie si trasferì a Londra, dove fu accusato e condannato per vari furti, riuscì a convincere l’ex moglie a tornare con lui, nel 1933 i due si risposarano. In seguito Christie fu vittima di un incidente automobilistico, questo generò in lui un’estrema ipocondria.
Tra un lavoro precario e l’altro, riuscì a trovare stimoli positivi soltanto quando infuriò una nuova Guerra.
Primo omicidio. Durante la Seconda Guerra Mondiale si arruolò volontario nella milizia territoriale, che si occupava del controllo del territorio. Christie sfruttò il fascino della divisa, intraprese una relazione clandestina, ma fu sorpreso a casa di lei dal marito, che lo riempì di botte, da quel momento Christie decise di incontrare le donne soltanto a casa sua.
Nel 1943 conobbe una certa Ruth Fuerst, Christie intraprese una relazione con questa donna, portandola quindi a casa sua ma anche della moglie, infatti, i suoi piani furono sconvolti quando Ethel lo informò tramite un telegramma che sarebbe rincasata prima del previsto, così Christie preso dal panico cercò di mandare via l’amante che, già nuda, pretendeva di consumare il rapporto. Christie l’ accontentò, ma nel bel mezzo dell’amplesso la strangolò con una corda, dopo di che nascose il cadavere in giardino.
Secondo omicidio. Finita la Guerra, Christie si rimise in cerca di un lavoro, trovò impiego presso un’azienda di apparecchi radio, lì strinse amicizia con una collega, Muriel Eady.
L’attrazione verso la donna cresceva in Christie, appena la collega gli disse che soffriva di una fastidiosa tosse, il killer prese la palla al balzo, raccontandogli di aver lavorato nel pronto soccorso militare e di conoscere un rimedio per quella tosse. Così la invitò a casa sua, dove preparò una mascherina stile aerosol, dove l’amica avrebbe inalato del gas, in modo tale da cadere in un profondo stato di confusione e debolezze, Christie ne approfittò strangolandola con una corda, dopo consumo un rapporto sessuale col cadavere della donna.
Il cadavere fu seppellito poi in giardino.
Nel 1948 il terzo omicidio. Arrivarono dei nuovi vicini di casa: Timothy Evans e la moglie Beryl, in dolce attesa.
Dopo la nascita della loro prima figlia Geraldine, Beryl rimase di nuovo incinta, ma la giovane coppia non poteva sostenere economicamente la nascita di un altro figlio, quindi la ragazza pensò all’aborto, a quei tempi illegale.
Christie raccontò una marea di frottole, spacciandosi capace di praticare un aborto, la ragazza si fidò della persona sbagliata, e il killer colpì ancora, strangolò la ragazza e dopo abusò del suo corpo.
Al marito Timothy, raccontò che la moglie morì durante l’aborto. Evans si trasferì a Merthyr, dove poi raccontò la storia alla polizia locale, ma era tutto così confuso che la polizia decise di andare a ispezionare il giardino di Christie. La polizia non trovò soltanto il cadavere di Beryl, ma anche della loro figlioletta di 15 mesi. Anche la bambina era morta per strangolamento, effettivamente non si è mai saputo chi l’abbia uccisa, si sospetta che siano stati Evans o Christie, oppure entrambi.
Nel 1950 Evans fu processato per aver ucciso moglie e figlia, fu condannato subito all’impiccagione.
Christie, dopo il processo di Evans, diventò sempre più paranoico e ipocondriaco, i rapporti con la moglie s’inclinarono sempre più, la loro vita sessuale era diventata vuota e insofferente. La tensione culminò nell’ennesimo omicidio di Christie, che strangolò la moglie, coprì la scomparsa raccontando ai parenti lontani che Ethel non riusciva più a scrivere per un problema alle mani, invece ai vicini raccontò che era partita.
Christie smarrì ogni ragione e continuò a uccidere, nell’arco di breve tempo ammazzò altre tre ragazze, ognuna di loro fu portata a casa di Christie, lì il killer le strangolava e poi abusava sessualmente dei loro corpi. I cadaveri li nascose dentro un muro, ricoperto e nascosto, Christie sapeva che il nascondiglio non poteva durare, quindi decise di vendere tutto e fuggire.
I cadaveri furono subito notati dall’inquilino successivo, Christie fu facilmente trovato e arrestato, durante il suo processo confesso tutti gli omicidi, tranne quello della piccola Geraldine.
Il 15 luglio 1953 il killer fu giustiziato mediante impiccagione.