Roma, 8 agosto 2014 – Ricordate la storia dei 42 euro per tre gelati? Qualche giorno fa un americano ha sporto denuncia per aver speso questa cifra il locale presso cui si era servito. Sta di fatto che la scelta del cittadino statunitense non è stata condivisa da un imprenditore abruzzese dell’Alto Sangro, autore di questa lettere che vi proponiamo e che sta facendo il giro del web. In considerazione soprattutto del fatto, afferma l’imprenditore in questione che “Certa informazione danneggia la Città di Roma e l’Italia“.
La vicenda – E’ di pochi giorni fa l’articolo pubblicato che narra di una “brutta esperienza” occorsa ad un americano che, in un locale del centro di Roma, si è visto presentare un conto di 43 euro per tre gelati e ha chiamato la Polizia. Tutti, associazioni di categoria incluse, sono stati in silenzio e la notizia indisturbata ha fatto il giro del web, raccogliendo migliaia di condivisioni, costituendo di fatto una divulgazione lesiva dell’immagine turistica e commerciale della città di Roma, ma dell’Italia intera visto che si parla di Italiani. I due turisti americani che hanno denunciato l’accaduto, incuranti delle conseguenze, con tanto di nome e cognome hanno rilasciato una intervista ad un giornale statunitense di nome “The Local”, indicando il nome del locale romano, presunto responsabile del raggiro. Inutile dire che su Trip Advisor si sono susseguiti giudizi molto negativi sull’attività commerciale, in considerazione del fatto che anche l’emittente americana “Fox News” e il giornale inglese “The Telegraph” , non hanno perso occasione per evidenziare questo e altri presunti episodi simili avvenuti in passato a Roma ai danni di turisti anglosassoni. Come detto, silenzio assoluto su questa vicenda, fino a che una voce , che non è certo passata inosservata, si è alzata con tanto di firma ed è comparsa sul sito del famoso organo di stampa, criticando duramente e con argomentazioni valide il contenuto dell’articolo in difesa del paese e dei commercianti. La voce è quella di Michele DI FRANCO giovane imprenditore dell’Alto Sangro, editore di TeleAesse , il quale non ha gradito affatto l’articolo, riservandosi eventuali azioni future, e ha lasciato intendere senza mezzi termini , che certe notizie sono solo sensazionalistiche e distruttive poiché non si basano su fatti oggettivi e comprovati. Il suo post in poche ore ha raccolto diverse centinaia di MI PIACE e condivisioni da ogni parte d’Italia. Michele parla per provata esperienza, lo stesso infatti, che ha vissuto e lavorato 12 anni a Roma in diversi Bar e Ristoranti, e conosce bene la realtà verso le quali sono state mosse le accuse, ha commentato: “ Sul menu ci sono regolarmente inseriti i prezzi del prodotto offerto, che maggiorano se si è seduti al tavolo, in particolare, e a giustificata ragione, se il tavolo è vicino a monumenti di pregio come Fontana di Trevi, nel caso specifico del Caffè. Non vedo qual è il problema. Tutto questo non può e non deve sembrare poco etico all’accusatore di turno, altrimenti potremmo replicare che è poco etico anche far pagare 120 dollari per 2 persone per salire all’ultimo piano dell’Empire State Building o per arrivare sulla terrazza 102floor. Quello indicato è un Bar Ristorante al centro di Roma e i gelati non sono semplici gelati ma coppe gelato denominate Mangia e Bevi, una formula che sostituisce un pranzo completo, forse andrebbe scritto anche questo . I giornali che diffondono queste notizie”, aggiunge Michele, “fanno una cattiva pubblicità al paese. E’ facile sparare sull’italiano definendolo ladrone, molto più difficile difenderlo una volta che certe notizie prendono piede in rete e vengono lette da centinaia di migliaia di persone, che erroneamente si fanno una pessima opinione del nostro paese, e dei commercianti che nel quotidiano devono affrontare e sostenere spese e tassazioni molto più pesanti, rispetto ai loro colleghi che operano nel resto del mondo, america inclusa“.