Roma, 1 agosto 2014 – Riportiamo un articolo scritto da lettore e collega Paolo Tundo sul problema rifiuti di Bracciano e di quei punti diventati ormai delle mini discariche a cielo aperto. Un’emergenza rifiuti che ormai a quanto pare coinvolge non solo la Capitale ma anche i territori limitrofi e della provincia.
“Uno dei territori più belli a nord di Roma, quello di Bracciano e delle sue campagne, violato e umiliato da montagne di rifiuti e calcinacci. Basta fare un giro per le vie sterrate che si addentrano tra i campi e i boschi intorno a Castel Giuliano, tra ville e casali sparsi, per scoprire un mondo che, fino a qualche mese fa vedevi filtrato dalle immagini televisive relative ad altre regione e altri paesi. Ed è così che cammini vai in cerca di funghi o pedali in mountain bike e sei costretto a fare lo slalom tra montagne di piastrelle, sanitari rotti, controsoffitti e lastre di eternit . La vegetazione, il bosco ricopre piano i rifiuti, fino a nasconderli agli occhi dei passanti. In località Monte la Rota Il vialone sterrato scende tra due ali di bosco, ed è li che la quantità di rifiuti è oggi inversamente proporzionale alla distanza dalla strada centrale più è vicino e più è largo il tratto e maggiore è la quantità di rifiuti da costruzione. Cambia la zona ma non la prospettiva, altrove a mortificare il paesaggio sono invece i rifiuti domestici, abbandonati in maniera incivile sui bordi delle strade, lanciati dalle auto in corsa e preda di animali randagi. E pensare che all’inizio del mese di luglio il Comune di Bracciano aveva organizzato una giornata di pulizia del bosco di Santo Celso che scende fin sulle rive del lago con la collaborazione delle associazioni di volontariato e dei cittadini“.
Paolo Tundo