Roma, 25 Agosto 2014 – E’ stata posta sotto sequestro la villetta dell’Eur, a Roma, dove ieri mattina una colf ucraina 38enne è stata uccisa e decapitata dal 35enne Federico Leonelli. Saranno effettuati anche gli esami balistici per accertare la traiettoria delle pallottole, capire la provenienza dei due fori di proiettile della Chevrolet Cruze del killer parcheggiata fuori dalla villa e chiarire con certezza gli istanti in cui l’uomo è stato ferito a morte dagli agenti di polizia accorsi sul luogo, chiamati da alcuni vicini di casa.
A quanto ricostruito finora dagli investigatori, l’uomo sarebbe sbucato all’improvviso brandendo il grosso coltello insanguinato, una sorta di mannaia, verso vigili del fuoco e poliziotti “costretti – si legge in un comunicato della Questura – ad esplodere colpi d’arma da fuoco nei confronti dell’assassino per difendersi dai fendenti a loro indirizzati”. Al vaglio degli inquirenti anche le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della villetta.
Al momento il movente passionale sembra il più accreditato ma secondo gli investigatori tra l’assassino e la vittima, Oxana Martseniuk, non c’era una alcuna relazione. L’ipotesi è che Leonelli l’abbia uccisa dopo un rifiuto della donna ad avere con lui un rapporto sessuale.
In giornata verranno effettuate le autopsie sui due corpi da cui dovrebbero emergere nuovi elementi per ricostruire la vicenda e il tragico e macabro epilogo.
Fin qui è emerso che Leonelli abitava da qualche tempo nell’abitazione di via Birmania in quanto ospite del proprietario di casa, al momento del delitto assente, che aveva conosciuto un paio di anni fa per motivi di lavoro poiché entrambi operavano nel settore dell’informatica.
“Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere, non avevo sospetti su di lui quando l’ho ospitato e lasciato da solo in casa mia” avrebbe detto agli investigatori l’inquilino della villa in cui si è consumata la tragedia.