Roma, 29 Settembre 2014 – Due manifestazioni diverse ma unite da un filo comune: quello della giustizia. Dal Pigneto a Tor Pignattara i migranti in piazza per rompere il muro del silenzio e dire no alle guerre tra poveri. Hanno voluto reagire così gli immigrati che si sono ritrovati nella zona del Municipio V a Roma. Dalla comunità pakistana scesa in corteo per ricordare Muhammad Shahzad Khan, il 28enne morto in via Pavoni, alla comunità senegalese che come in una sorta di festa di quartiere, lancia un grido per dire “no alla spaccio”.
Droga e criminalità sono due realtà che a Roma non smettono mai di farsi sentire. Ed è così che i migranti di comunità molto diverse scelgono di dire la loro scendendo in piazza e ricordando come queste due verità siano il risultato di una guerra tra poveri che tutti, migranti e italiani, dovrebbero cercare di combattere. Uniti insieme e non schierati gli uni contro gli altri.
La comunità pakistana ha scelto infatti di commemorare la morte di Muhammad Shahzad Khan con un corteo a Tor Pignattara. Il ragazzo pakistano di 28 anni rimase ucciso in via Pavoni per mano di un 17enne romano. I manifestanti presenti hanno commentato l’accaduto affermando che Shahzad “è stato ucciso dalla violenza provocata dalla miseria e dall’abbandono in cui versa il territorio e dalla cultura dominante che ci vuole gli uni contro gli altri. Consapevoli che la guerra tra poveri ha prodotto questa tragedia che colpisce noi tutti, pakistani, italiani e immigrati. Che gli uomini e le donne, vecchi e nuovi residenti, immigrati e italiani, devono trovare le forme per ricostruire una comunità unita e solidale”.
Durante la manifestazione ci sono stati piccoli momenti di tensione quando alcuni dei presenti hanno intonato slogan nella loro lingua. Alcuni cittadini invece hanno segnalato, tramite i social network, il danneggiamento del giardino di Piazza della Marranella che sarebbe stato calpestato dai partecipati. Il corteo, contestato per aver affisso abusivamente della pubblicità, non è stato però apprezzato da tutti i residenti. Il quartiere infatti rimane irrimediabilmente diviso in due fazioni che, opposte tra loro, mantengono punti di vista su integrazione e multiculturalismo totalmente diversi. Ciò nonostante al corteo hanno voluto partecipare tante associazioni del quartiere (Comitato di Quartiere Torpignattara, Comitato Certosa, Comunità di S. Egidio etc) e diversi rappresentanti delle comunità immigrate.
La manifestazione organizzata invece dalla comunità senegalese è di natura ben diversa. Organizzata nei pressi della zona Pigneto di Roma, ha visto come protagonisti i migranti del Senegal che, come in una sorta di festa di quartiere tra spettacoli di acrobazie e una cena sociale con piatti tipici del posto, hanno voluto protestare contro lo spaccio di droga e qualsiasi forma di discriminazione sociale.