Roma, 25 settembre 2014 – La Lazio di Pioli rimedia nuovamente una sconfitta, la terza in quattro partite di campionato e deve far fronte ai fischi del pubblico, arrivati solo a gara a conclusa. Con l’Udinese nessun passo avanti, anzi, qualcuno indietro. Le assenze si sono fatte sentire e molto. Di seguito la conferenza di Pioli:
Come mai questa involuzione rispetto a Genoa? Perché Keita non dal primo minuto?
“La prestazione non è stata all’altezza, dovevano essere diverse sia la prestazione che l’interpretazione. Un passo indietro, è scesa in campo una squadra competitiva, con i cambi ho cercato di migliorarla. Ho cambiato tanto rispetto a Genova per cause di forza maggiore, non me la sono sentita di sostituire anche Candreva o Felipe Anderson”.
La squadra è consapevole del passo indietro?
“Sarebbe un problema se non ne fosse consapevole. Lotito è venuto negli spogliatoi, non è soddisfatto, come tutti del resto”.
Klose e Djordjevic insieme l’hanno convinta?
“Ho scelto le due punte perché eravamo troppo lenti a muovere la palla, lenti nei movimenti. Ho fatto quella scelta per avere più peso in area, ma la manovra è stata lenta per tutta la gara. Noi ancora non riusciamo a sfruttare le palle che arrivano in area, loro sono sempre arrivati prima”.
Ha inciso la beffa di Genova a livello mentale?
“Da quella partita dovevamo uscire con la rabbia necessaria. La prestazione di stasera (ieri ndr) doveva essere diversa”.
Lazio mai pericolosa sui tanti calci d’angolo…
“Sono situazione che curiamo tanto, dobbiamo sicuramente fare qualcosa in più”.
Cosa c’è dietro questo tipo di black out?
“I giocatori sanno che abbiamo bisogno di maggior ritmo e velocità. Abbiamo lasciato solo Ledesma nel girare palla, siamo stati molto sfilacciati, troppo lunghi, con distanze sbagliate. Non siamo riusciti a recuperare il pallone quando eravamo alti. Avevo chiesto intensità, determinazione. Qualche giocata può anche venire meno, ma gli altri atteggiamenti sono basilari. Poi abbiamo anche reagito, ma con poca lucidità”.
Solo alcuni giocatori vanno bene per il suo tipo di gioco?
“Se faccio delle scelte, è perché sono sicuro di mandare in campo la squadra migliore. Oggi l’undici aveva comunque le caratteristiche per fare bene, per scardinare un avversario attendista. Ma non siamo stati veloci, non abbiamo lavorato di squadra. Se abbiamo questa classifica, non è per sfortuna. Abbiamo delle responsabilità, dobbiamo porre rimedio velocemente”.
Manca la personalità dei veterani?
“Credo che oggi siamo mancati in tante cose, anche nella personalità. E questo nonostante la squadra fosse tutto meno che giovane. Se vogliamo migliorare questa classifica, dobbiamo migliorare alla svelta”.
Una nota positiva, il rientro di Marchetti?
“Assolutamente sì. Se parliamo di presenza sul campo, lui ne ha da vendere, è un valore aggiunto per la squadra”.