roma, 30 settembre 2014 – Questa è la voce del no al Proibizionismo di Marino che proprio oggi rilascia questa dichiarazione d’apertura.
“Per l’Italia – aggiunge – personalmente ho un’idea molto chiara di quello che deve essere fatto: la depenalizzazione della marijuana deve essere considerato un punto di partenza perché gli anni di proibizionismo non hanno portato nessun risultato nella prevenzione del drammatico aumento nell’uso di droga. Inoltre nuove forme di legalizzazione potrebbero essere sperimentate in medicina per la salute delle persone ma anche per colpire la criminalità organizzata”. Così il sindaco di Roma, apre un dibattito che sembra affascinare e spaventare molti.
Ma se fino a poco tempo fa, la stessa sommessa dichiarazione aveva riscontrato molte meno critiche in campagna elettora, quest’oggi è differente. Il Campidoglio pullula di voci polemiche e contrarie. Questa volta sono in tanti a criticare la liberalizzazione della cannabis. Il primo fronte da bombardare per Marino sarà il centrodestra.
“Con la sua battaglia antiproibizionista Marino conferma ancora una volta la sua totale inadeguatezza – tuona il vicepresidente del Senato, in quota Forza Italia, Maurizio Gasparri – Mentre Roma negli ultimi mesi è caduta in una miseria e in un degrado indicibile, Marino pensa a depenalizzare la marijuana”.
Per fortuna, arriva ancora una volta la Sinistra Ecologia e Libertà in suo soccorso.
“Non c’è nulla di scandaloso – dice il capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola – Il sindaco è in piena sintonia con le posizioni di Sel e della sua maggioranza contenute nella mozione approvata in assemblea capitolina che chiede al governo di legalizzare il consumo di droghe leggere”.
Si apre in decorso un nuovo periodo di acceso dibattito per la Politica italiana, questa volta le dichiarazioni del sindaco non passeranno inosservate tanto che anche per i più scettici, c’è forse speranza di redenzione. Il consigliere comunale radicale della Lista Civica Marino Riccardo Magi porta la mano avanti, esordendo con una dichiarazione che non sembra riuscire a sollevare controbattute :
“È l’unica via per affrontare nel modo giusto i problemi di dipendenza di alcuni cittadini senza rendere criminali milioni di consumatori di sostanze stupefacenti che ci sono in Italia”.