Nonostante le polemiche sorte in queste settimane, in Italia il sindacato gode ancora della fiducia dei cittadini. Un’indagine della Cgil ha rilevato l’indice di gradimento dei ‘ corpi intermedi’ nel mondo del lavoro: il sondaggio risulta quasi una risposta provocatoria alle feroci critiche, mosse dal premier Matteo Renzi, riguardanti il ruolo dei sindacati.
L’indagine a campione, condotta dall’Istituto Bruno Trentin e coordinata da Fulvio Fammoni, ha monitorato perciò umori e giudizi di circa 3.600 lavoratori, per metà iscritti alla Cgil (tra attivi, pensionati e disoccupati), e per l’altra metà senza alcuna tessera in tasca, disegnando una realtà ancora viva.
Dai dati risulta che il 55% dei non iscritti ad alcuna organizzazione reputano il sindacato un ente utile; la percentuale sale al 77% tra gli iscritti alla Cgil, tuttavia ad una domanda successiva per conoscere a chi si rivolgerebbero per rivendicare un loro diritto sul lavoro, i non iscritti barrano per il 43% del campione la casella Istituzioni, il 36% il sindacato, solo l’1% i partiti politici, il 20% altri soggetti.
Le indagini che sono state condotte sulla condizioni di discriminazione sul posto di lavoro hanno rilevato che un dipendente non iscritto ad un sindacato di rappresentanza subisce più trattamenti discriminatori rispetto ad un lavoratore regolarmente iscritto. Il 15% degli intervistati non iscritti , infatti, ha denunciato di essere stato al centro di molestie in azienda contro il 5% degli iscritti.
14 Ottobre 2014