L’Italia migliora, almeno sul fronte dei rifiuti e della raccolta differenziata. Dati positivi provengono dal Rapporto Anci-Conai (Consorzio nazionale imballaggi) con un calo dei costi del 2,7% grazie alla diminuzione delle quantità avviate a smaltimento anche se, è bene ricordarlo, il nostro Paese resta distante dagli obiettivi nazionali di riciclo e differenziata dettati dall’Unione Europea.
Sarebbero, comunque, almeno sei i comuni che hanno raggiunto, con anticipo, l’obiettivo per il 2020: Capannori in Toscana, Trento, Pordenone seguiti da Perugia, Belluno e Treviso, a renderlo noto è il quarto rapporto Banca dati Anci e Conai sulla raccolta differenziata. Sette regioni, poi, hanno superato il 50% di materiali mandati al riciclo, obiettivo anche questo fissato per l’anno 2020 e sono: Trentino, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Sardegna.
Secondo quanto riporta il report: “dal 2010 la produzione dei rifiuti si è ridotta progressivamente grazie alle politiche di prevenzione e alla crisi socio-economico che ha portato alla riduzione dei consumi”. Filippo Bernocchi, delegato Anci per energia e rifiuti, riferisce inoltre di: “una conferma delle criticità nelle aree metropolitane” e che “l’Italia rimane spaccata” tra nord e sud: “il problema del sud è enorme sarà impossibile, per esempio, che Sicilia e Calabria possano arrivare al 50%”. Bernocchi per questo motivo invita a chiedersi se abbia: “molto senso spingere le risorse sulle regioni del nord e se invece non sarebbe meglio sostenere quelle del sud” visto che: “i numeri dicono che se non troviamo risorse per far partire la raccolta differenziata al sud l’Italia finirà sotto procedura di infrazione”. L’obiettivo da raggiungere entro il 2020, conclude Bernocchi, è quello di avere “maggiore efficienza nei costi e nella gestione e una valorizzazione della materia prima seconda”.
30 ottobre 2014