Il Comune gli deve 33 mila euro e a ratificare la somma ci sono anche due mozioni a suo favore, dopo essersi recato alla Tesoreria comunale e al dipartimento Ambiente. Il geometra barricato in via delle Vergini, sede dei gruppi consiliari, aveva scritto anche una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri pur di farsi ascoltare e far valere le sue ragioni. Un atto che l’uomo aveva messo in pratica anche ieri ed è tornato a ripetere oggi. Poi l’intervento dei vigili del fuoco.
Minaccia per stalking – In base al racconto dell’uomo, su di lui pende ora anche una minaccia per stalking da parte di uno dei responsabili degli uffici comunali. Ma Romano Petrichella, il geometra in questione, non è disposto ad arrendersi: “Continuerò la mia battaglia finché il Campidoglio non mi paga quello che mi spetta“, ha detto imperterrito.
La storia – Una storia che ha inizio nel 2007, quando Petrichella si aggiudica un appalto da 25 mila euro circa. Tre anni di consulenze nell’ambito della sicurezza riguardo i lavori di un cantiere allestito per la manutenzione di villa Ada. Partito il cantiere, il geometra viene pagato ad intervalli regolari secondo le somme pattuite. Il suo lavoro, inoltre, è così apprezzato, che il Campidoglio arriva addirittura a prorogare la consulenza, rivedendo l’importo, aggiungendo ai precedenti 25 mila, altri 8500 euro, anche questi regolarmente pagati.
La scoperta di Petrichella – Ma è a questo punto che il geometra si accorge che qualcosa non va. L’importo complessivo dei nuovi lavori, infatti, sembrerebbe eccedente la parcella preventiva pattuita. In soldoni, l’uomo è convinto che la consulenza da lui fornita sia stata sottopagata, tanto da considerarsi in credito nei confronti dell’amministrazione. L’ulteriore saldo non arriva: “Il Comune è convinto di avermi pagato quello che mi spetta e non vuole saperne delle mie nuove richieste, nonostante l’avvocatura comunale abbia profilato l’ipotesi di un indebito arricchimento del Comune in questa storia“, afferma Petrichella.
Non ho tempo da perdere – L’umo, naturalmente, sentendosi nel giusto avrebbe tutto il diritto di avanzare un’azione legale nei confronti del Comune, ma quando gli viene domandato del perché non l’abbia fatto, questa è la risposta: “Io non ho tempo da perdere, i tempi della giustizia sono infiniti e devo rientrare dall’anticipo delle banche il prima possibile. Se continuano a non pagarmi dovrò impegnare la casa“.
Interessi non corrisposti – Il geometra ha fatto i suoi conti: avendo presentato alle banche una fattura da 25 mila euro, anticipata nel 2011 e che, in tre anni, ha prodotto interessi per ulteriori 8 mila euro, già pagati da Petrichella, la mancata corresponsione del saldo da lui richiesto, gliene avrebbe fatti perdere altri 33, in quanto non maturati. “Il Campidoglio mi deve 33 mila euro e continuerò a lottare per averli. il Comune ha chiuso la mia pratica, ha detto che non mi deve nulla, sono stato scaricato da tutti e non c’è nessuno che mi prende in considerazione. Insomma – chiosa il geometra – sono davanti a un muro di gomma, ma io non mi arrendo“.
23 ottobre 2014