Un gruppo di militanti ha occupato l’ex Cral dell’Istituto Poligrafico dello Stato situato sul Lungotevere dell’Acqua Acetosa, ribattezzandolo CampoZero. “Non siamo politicamente corretti, non siamo attacchini di partito, non ti chiederemo il voto, non ci vedrai mai in doppio petto”, riporta il comunicato di CampoZero. Siamo la prima linea. Siamo i militanti sociali. A volte, per scoprire i nostri sogni, copriamo i nostri volti e alle catene ed ai lucchetti della speculazione preferiamo l’irruenza della libertà“.
In 300 a pulire l’area – Nel marzo 2013 militanti della Destra annunciarono di aver occupato l’ex Cral del Poligrafico. “Non possiamo tollerare che sulle sponde del Tevere uno spazio come l’ex Cral del Poligrafico muoia nel degrado e nell’abbandono – continua la nota – lasciato alla mercé di appalti o bandi pilotati. E nemmeno che diventi una favelas, un campo rom, o un insediamento per immigrati e clandestini. Per questo abbiamo deciso di agire. Malaffare e politicanti stanno affamando il nostro popolo e stanno depredando la nostra Città“.
Sponde del Tevere, sponde del popolo – “Le sponde del Tevere sono del Demanio, gestite dalla Regione Lazio (Ardis – Agenzia Regionale Difesa del Suolo), quindi sono del popolo”, dice il comunicato. “Il contratto di locazione del Poligrafico è scaduto nel 2008, per questo l’ex Cral del Poligrafico deve tornare alla comunità. Lasciarlo chiuso e farlo morire è un crimine. Una truffa ai danni del popolo. Per questo abbiamo deciso di dar vita a CampoZero, uno spazio libero, sociale e popolare. Un centro contro la crisi economica e culturale. Uno spazio autogestito, che riqualificheremo a nostre spese“.
No Roma come Tor Sapienza o Corcolle – “Prima che tutta Roma diventi come Tor Sapienza o Corcolle, rispondiamo con la militanza sociale”, riporta in chiusura il comunicato. “E non dimentichiamo che la povera signora Reggiani venne barbaramente assassinata da un immigrato proprio al di là del Tevere in mezzo al completo degrado, nel 2008”.