Rudi Garcia non smette di pensare in grande e di credere nella sua Roma. E lo ribadisce anche nell’aula Magna della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata durante la consegna del Premio ‘Etica nello Sport’. Il tecnico francese, davanti a quasi 700 studenti, è tornato sulla partita con la Juve ma ribadisce il suo pensiero: “Partita particolare, io l’ho cancellata, quella sera la Roma ha dimostrato di essere da primi posti. Io ho totale fiducia nei miei ragazzi anche con questi episodi contrari. Questa squadra se la potrà giocare con tutti. Gianni (Rivera, presente all’evento, ndr) ha detto che vinca il migliore: sono d’accordo con lui, la Roma è la più forte. Sui risultati della Roma, bisogna avere fiducia. Per nessuna squadra la stagione è un fiume tranquillo, ci sono turbolenze ma dobbiamo essere convinti di quello che facciamo. Misuriamo le cose nei momenti difficili e sono tranquillissimo dei miei ragazzi”.
E sui segreti dice: “Non ci sono. Io so solo che non posso allenare, senza amare i miei giocatori. Si deve ascoltare, parlare coi giocatori. Io, avendo giocato, penso ancora come un calciatore. Per questo quando mi vogliono fregare, non ci riescono”. Mentre sul ko contro il Bayern Garcia dice: “E’ stato un momento da gestire, lo abbiamo gestito con una riflessione importante. Può succedere un incidente, soprattutto perché abbiamo giocato contro una delle squadre più forti del momento. Siamo stati forti anon perdere fiducia in noi stessi. E’ intelligente dimostrare che si può giocare in altro modo ed anche una prova di umiltà sapere che ci sono squadre più forti di noi. raggiungere i migliori non si fa in un giorno. In Italia stiamo lottando, ma in Europa siamo ancora dei piccoli”.
Poi punta sull’aspetto educativo del mondo del pallone: “Siamo in un periodo difficile, lo sport può essere un punto di riferimento per molti bambini. Prima di essere allenatori siamo educatori. L’avversario è importante. C’è una copertura mediatica che amplifica tutto, bisogna sempre avere testa fredda e mantenere i nervi saldi. Tutti i mestieri dipendono da qualità della gente. Se si resta uniti, si può fare qualcosa insieme, sempre nel rispetto dell’avversario”.
12 novembre 2014