Il “clima di delegittimazione dei magistrati” nel Paese “incoraggia atti vili” e rischia di isolare “una categoria di servitori dello Stato che per lavorare bene ha bisogno del supporto del tessuto sociale“. L’affissione di manifesti che riportano annunci di morte del giudice Lucia Aielli, magistrato del Tribunale di Latina non sono che l’ultimo inquietante esempio. A lanciare l’allarme è l’Anm Roma.
“Dopo il caso dell’aggressione del gip di Cassino Angelo Valerio Lanna da parte di una indagata per furto nello scorso ottobre – dicono il presidente Giacomo Ebner, il segretario Eugenio Albamonte ed il componente del direttivo Costantino De Robbio – siamo di fronte ad un altro episodio sconcertante. Siamo preoccupati: si susseguono gli insulti dopo le letture di sentenze e le minacce vere e proprie. Non dobbiamo aspettare il morto, ma questo clima di delegittimazione è pericoloso e non solo rischia di isolare il magistrato, ma anche di esporlo ad episodi come quello della collega Aielli“. E annunciano che l’Anm di Roma sarà a Latina il 28 novembre prossimo, giorno delle presunte “esequie”, per un “presidio finalizzato a far capire che noi magistrati che siamo un corpo unico“.
20 novembre 2014