Colpa un tumore scambiato per una frattura, due medici della clinica Nuova Itor sono ora sotto processo con l’accusa di lesioni colpose aggravate. La vittima, un paziente di soli 20 anni, morto in seguito all’amputazione della gamba, previa comparsa di numerose metastasi e un cancro che non gli ha lasciato via di scampo. Il ragazzo, originario di Caserta, era stato operato nella primavera dello scorso. Ora spetterà al Tribunale di Roma determinare le responsabilità della struttura in cui era ricoverato il giovane e dei dottori.
Forti dolori al ginocchio – Tutto ha avuto inizio tra il maggio e il giugno del 2013 quando Domenico Natale, questo il nome del ragazzo, si è rivolto alla suddetta struttura privata dopo aver accusato forti dolori al ginocchio. Preso in consegna dai medici, viene quindi sottoposto alle lastre di rito e poi a una tac: gli imputati non si rendo conto cosa ha in realtà il giovane e attribuiscono i dolori a una frattura. Solo in seguito, verrà scoperta la vera causa dei dolori, dopo ulteriori accertamenti e visite. La diganosi è quella di una “frattura con ematoma interno“. Il giovane viene operato pensando alla frattura erroneamente diagnosticata. L’intervento però risulta inutile e anzi peggiora lo stato di salute del ragazzo. Le metastasi si diffondono e il ragazzo perde la gamba. Ma ormai è troppo tardi, fino all’atto finale, il decesso lo scorso 30 ottobre.
4 novembre 2014