Grazie a uno scanner italiano sarà possibile monitorare il clima. A ideare la tecnologia laser è stato l’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio nazionale delle Ricerche di Firenze, che ha iniziato una collaborazione con l’azienda americana Planetary Emissions Managemenet Inc. per mettere in commercio il prodotto. Lo scanner italiano sarà in grado di misurare l’anidride carbonica con co buna sensibilità e precisione che non hanno precedenti. Grazie a questa tecnica sarebbe possibile anche monitorare il clima a livello globale, la sicurezza e la datazione dei reperti archeologici.
Paolo De Natale, direttore Ino-Cnr e responsabile di ricerca ha detto: “La nuova metodologia si basa su una tecnica spettroscopica ad altissima sensibilità, denominata Scar (saturated-absorption cavity ring-down), che consente di misurare direttamente il numero di molecole di CO2 contenenti l’atomo di radiocarbonio presenti in atmosfera. Lo strumento da noi brevettato ha diversi vantaggi. È portatile, occupando uno spazio di quasi 100 volte inferiore rispetto agli apparecchi finora utilizzati, ed è più economico di almeno 10 volte. Inoltre può essere usato con diversi tipi di molecole“.
Attualmente la tecnologia è in fase di sviluppo e il Ceo di Planetary Emissions Managemente Inc., Bruno Marino, crede che questo attraverso questo sensore sarà possibile “cambiare approccio per la gestione delle emissioni CO2, creando un sistema globale di misura dell’anidride carbonica essenziale per la comprensione e la gestione dei cambiamenti climatici. Altre possibili applicazioni riguardano la sicurezza e la datazione dei reperti archeologici, nei quali il radiocarbonio rappresenta l’indicatore più attendibile“.
Giovanni Giusfredi, ricercatore Ino-Cnr, è intervenuto e ha detto: “Il metodo Scar utilizza gli effetti non lineari che spesso si osservano quando si studia la materia, in questo caso le molecole, con luce laser. Questi effetti, che richiedono specchi ad alta riflettività per aumentare l’intensità di luce nel gas, sono invece evitati dalle tecniche standard fino ad oggi utilizzate. Scar rappresenta in un certo senso la ‘pietra d’angolo scartata dai costruttori, necessaria per identificare il bassissimo segnale utile a identificare le particelle di 14CO2 dal cosiddetto ‘rumore di fondo“.
12 dicembre 2014