Polizia in azione negli ultimi giorni tra Roma, Avezzano e Lariano nell’ambito dell’inchiesta “Easy Credit”. Misure cautelari sono state emesse nei confronti di cittadini italiani e romeni, appartenenti ad una organizzazione criminale dedita a truffe ai danni di banche, servizi interbancari ed esercizi commerciali, attraverso l’utilizzo di carte di credito clonate.
Le indagini hanno avuto il via dopo una querela presentata contro ignoti da una cittadina russa, vittima a Roma di clonazione della propria carta di credito utilizzata per una serie di acquisti presso vari esercizi commerciali con alcuni negozianti compiacenti, come si è successivamente accertato. Grazie all’aiuto anche di esperti nel campo dell’informatica e all’esame di tutti i tabulati telefonici e delle operazioni effettuate dai possessori delle carte di credito clonate, si è scoperto che ad agire non era una sola persona ma una vera organizzazione criminale, all’interno della quale ognuno aveva una funzione specifica con un ruolo ben determinato per evitare di essere individuati e arrestati. Grazie a nuove intercettazioni e al pedinamento degli uomini coinvolti, si è scoperta l’intera organizzazione, che operava principalmente nella capitale, ma anche in altre province del centro Italia, sfruttando la complicità di soggetti compiacenti operanti all’interno di pubblici esercizi, in particolare camerieri in servizio presso ristoranti del centro di Roma, che acquisivano i codici delle carte di credito, con queste che poi venivano cloneta grazie a skimmer, personal computer e software, sequestrati durante l’operazione.
22 le persone indagate, di cui 10 di origine romena, 4 delle quali arrestate in flagranza di reato ed una, il capo dell’organizzazione, un romeno di 29 anni con diversi precedenti, portato in carcere in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare. Nell’ambito dello stesso procedimento, il Tribunale, ha emesso 7 provvedimenti cautelari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di altri 5 cittadini romeni e di 2 cittadini italiani, questi ultimi, pubblici esercenti, per aver consentito l’utilizzo di carte clonate presso le rispettive attività commerciali tra cui gioiellerie e negozi di abbigliamento. Sequestrato tutto il materiale usato per la clonazione delle carte, oltre a 30 carte di credito clonate e numerosi documenti falsi. In totale sono state calcolate transazioni per 300mila euro.
20 dicembre 2014