Sei provvedimenti di custodia cautelare. Lo scandalo di Mafia Capitale si allarga sempre di più. In base a quanto emerso su Massimo Perazza, conosciuto anche come Massimo il romanista, grazie alle indagini del comando provinciale della Guardia di Finanza e dei Ros sono stati accertati contatti tra il Perazza e Roberto Lacopo. Il legame è riconducibile al distributore nei pressi di Corso Francia e rientrante nelle disponibilità dell’ex Nar Massimo Carminati.
Le indagini – Tre dei sei provvedimenti riguardano altrettanti ufficiali della Marina Militare. L’operazione, denominata Ghost Ship, avrebbe fatto emergere un’associazione a delinquere finalizzata alla frode nel comparto delle forniture pubbliche. La truffa, documentale, riguardava la consegna di milioni di litri di petrolio presso il deposito della Marina Militare di Siracusa, in Sicilia.
Sistema criminale – Con la compiacenza di alcuni appartenenti al corpo della Marina Militare, venivano fatti figurare rifornimenti per mezzo di una nave cisterna inesistenza denominata Victory. Peccato che la stessa nave fosse naufragata nel settembre 2013. Alcuni componenti dell’equipaggio della suddetta nave, tra l’altro, risultano ancora formalmente dispersi.
Nave fantasma – I finti trasporti della nave hanno permesso di accertare una falsa fornitura di 11 milioni di litri di gasolio per un valore complessivo di 7 milioni di euro, equivalente del danno subito dall’Erario stesso. L’approvvigionamento avveniva secondo le carte, attraverso la ditta danese O.W. Supply a/s, riconducibile a Lars P. Bohn, destinatario di ordinanza di custodia cautelare, titolare di un appalto con l’Amministrazione della Difesa, che si avvaleva della collaborazione di due società italiane quali brokers, la Global chemical broker Srl di Massimo Perazza e la Abac Petroli di Andrea D’Aloja, entrambi complici del Bohn e anch’essi destinatari di analoga misura restrittiva della libertà personale (ansa). Mario Leto e Sebastiano Distefano, il primo capitano di Corvetta della Marina Militare, capo deposito della direzione di Commissariato Militare Marittimo di Augusta, e il secondo, primo maresciallo della Marina Militare, capo reparto Combustibili della medesima direzione, facevano invece da testa di ponte presso il porto di Augusta, dove la nave fantasma non ha mai attraccato, con l’amministrazione militare. I due ufficiali, di fatto, predisponevano la documentazione necessaria perché si realizzasse la frode relativa alle false forniture di gasolio navale.
Perquisizioni – All’interno dell’organizzazione, figurano anche i marescialli Salvatore De Pasquale e Salvatore Mazzone, quest’ultimo raggiunta da un’ordinanza di custodia restrittiva in carcere. Erano loro che attestavano l’avvenuta consegna. Coinvolto, inoltre, anche un tecnico chimico, Francesco Ippedico, il quale doveva certificare, invece, la qualità del prodotto consegnato, anche qui con false attestazioni. Oltre alle ordinanze di custodia cautelare, per Lars P. Bohn, Massimo Perazza, Andrea D’Aloja, Mario Leto, Sebastiano Distefano e Salvatore Mazzone, sono state sottoposte a perquisizione i locali e i domicili degli indagati così come disposto dal Gip. Disposto anche un sequestro preventivo dei beni e delle risorse finanziarie dei soggetti in previsione del risarcimento all’Erario valutato in 7.401.248,36 di euro.
15 dicembre 2014
Mafia Roma, indagini anche su contrabbando di carburanti - NewsGO
15 Dicembre 2014 @ 16:43
[…] fronte delle sei ordinanze di custodia cautelare con tanto di maxi frode ai danni dell’erario da 7 milioni di euro che vede coinvolti anche alcuni ufficiali della Marina Militari, è al vaglio della Procura della […]